di Monica De Santis
Il titolo mariano di Nostra Signora di Costantinopoli è generalmente legato all’arrivo in Occidente di venerate immagini della Vergine portate da monaci in fuga da Bisanzio, prima a causa delle persecuzioni iconoclaste e poi per la caduta di Costantinopoli. Un titolo che negli anni è rimasto e che è arrivato fino a noi. A Salerno la Nostra Signora di Costantinopoli è meglio conosciuta come la Madonna che viene dal mare, un’Icona di Maria Santissima, custodita da sempre nella chiesa di Sant’Agostino nel cuore del Centro Storico della città. La storia racconta che il quadro fu imbarcato a Costantinopoli, nel 1453 u una nave di mercanti diretta a Napoli. Giunti quasi a destinazione, a causa di una forte tempesta e il naufragio dell’imbarcazione. Quasi tutti i componenti dell’equipaggio morirono e ciò che vi era a bordo si disperse nel mare, compresa l’Icona della Madonna. Poco tempo dopo, un muratore in cerca di sabbia sulla riva del mare con la sua zappa colpì qualcosa di insolito: era l’icona della Madonna di Costantinopoli. La tradizione narra che quell’uomo, dopo aver colpito con la zappa il sopracciglio dell’immagine della Vergine, rimase con le braccia paralizzate. Iniziò così a gridare per chiedere aiuto. Giunta della gente in suo soccorso, si scavò nella sabbia e fu rinvenuta l’icona, riconosciuta poi dai marinai sopravvissuti i quali l’avevano portata via da Costantinopoli. La scena attirò l’attenzione dei religiosi agostiniani, la cui comunità si trovava presso la spiaggia vicino alle mura. Mentre la gente gridava al miracolo, vollero portare l’immagine nella loro chiesa, organizzando una processione. Perfino le campane, senza che nessuno le toccasse, suonarono a festa. L’immagine venne collocata così nella cappella dello Spirito Santo della famiglia Mazza, dove il giorno dopo però sparì. Fu rinvenuta nella stalla in cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti all’icona. Fu riportata di nuovo nella chiesa, ma ancora una volta riapparve nella stalla. Gli agostiniani, allora, trasformarono quel luogo in una cappella, dove Maria rimase esposta alla venerazione dei fedeli. Con la successiva costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore, dove si trova tutt’ora e dove proprio in questi giorni, in occasione tra l’altro dell’Anno Giubilare, viene festeggiata e venerata. Entra, dunque nel clou il programma di celebrazioni dell’Icona Maria SS. di Costantinopoli. Sabato 6 agosto è il giorno del doppio anniversario: si celebra il centenario dell’Incoronazione della tavola mariana proveniente da Costantinopoli (6 agosto 1922 – 6 agosto 2022) e il cinquantenario dell’elevazione a santuario mariano della chiesa di Sant’Agostino (1972- 2022). Dopo il Santo Rosario delle ore 18, alle 19 ci sarà la celebrazione presieduta dal parroco dell’Unità Pastorale Centro Storico di Salerno, don Felice Moliterno. A seguire, alle ore 21.00, in piazza Sant’Agostino, ci sarà il concerto di Alfina Scorza. La cantautrice, pluripremiata per la canzone d’autore (Premio Lauzi, Premio Bindi, Premio Andrea Parodi, Premio Bianca D’Aponte), si esibirà con Pasquale Curcio alla chitarra elettrica ed acustica (arrangiatore e produttore della cantautrice), Paolo Pelella al basso elettrico e Ivan Cantarella alla batteria e percussioni. Domenica 7 agosto, dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, ritorna la storica processione della “Madonna che viene dal mare”. Al mattino le messe (ore 8, ore 9 e ore 10, ore 12 l’Angelus Domini) e nel pomeriggio il corteo, con la partenza della processione per mare alle ore 17 e approdo, al ritorno, alle ore 19.30 circa. Alle ore 20, all’aperto in piazza Sant’Agostino, ci sarà la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, mons. Andrea Bellandi. “Nel desiderio di riprendere e ravvivare le antiche tradizioni popolari cittadine – spiega don Felice Moliterno, parroco dell’unità pastorale – si rinnova, nello spirito di una religiosità spontanea, la Festa della Madonna che viene dal mare, che nella processione per mare non si limita a rievocare l’approdo della sacra icona sulle nostre spiagge, ma è occasione per riflettere sulla presenza di Maria nella nostra storia e nella vita della Chiesa”. Secondo la tradizione popolare, nel 1453 sulla spiaggia antistante il convento degli eremitani di Sant’Agostino fu rinvenuta la tavola raffigurante la Madonna con Bambini ed Angeli, popolarmente denominata “La Madonna che viene dal mare”. L’episodio del ritrovamento suscitò immediatamente una grande devozione popolare alimentata anche da numerosi e diffusi miracoli attribuiti al culto dell’Immagine. A sostenere l’Unità Pastorale Centro Storico nel realizzare gli appuntamenti in calendario per l’evento giubilare: la Regione Campania, la Scabec, la Provincia di Salerno ed il Comune di Salerno.