Di notte il trincerone est diventa campo di gara per giovani centauri - Le Cronache
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Di notte il trincerone est diventa campo di gara per giovani centauri

Di notte il trincerone est diventa campo di gara  per giovani centauri

di Clemente Ultimo

Di giorno zona pedonale e punto di ritrovo per famiglie con bambini grazie alla presenza dell’area gioco, di notte circuito per giovanissimi e spericolati centauri. Sembra essere questo il doppio volto del Trincerone est, almeno in queste roventi notti estive. Da diverse settimane, infatti, i residenti della zona segnalano la presenza, a partire dalla tarda serata e fino a notte inoltrata, di gruppi di giovanissimi che in sella a scooter e moto si divertono a trascorre il proprio tempo utilizzando i vialetti pedonali e la piazza a valle del parcheggio come le corsie di un circuito automobilistico, una sorta di gimkana da disputare con spericolati slalom tra le grandi fioriere e le panchine che costituiscono l’arredo dell’area.

Il tutto accompagnato da rumorose accelerate ed improvvise frenate, ormai diventate la fastidiosa colonna sonora delle notti di questa estate 2022 per quanti hanno la ventura di vivere nei palazzi che si affacciano su questo tratto di trincerone che da via Nizza si protende verso via Balzico. Ma non è solo il frastuono provocato dagli scooter lanciati a velocità sostenuta nei viali – accompagnato da un corredo di schiamazzi e, spesso, dall’esplosione di petardi e piccoli fuochi artificiali – ad infastidire e impensierire i residenti della zona. Più di tutto, infatti, preoccupa quel che potrebbe capitare ad un pedone solitario che a tarda ora si trovasse ad attraversare il trincerone est o, più semplicemente, raggiungesse un’auto parcheggiata in uno degli stalli adiacenti alla piazza: il rischio di essere travolto da uno dei giovani centauri impegnati in una gara o semplicemente a far sfoggio della propria abilità nel condurre uno scooter in condizioni al limite è decisamente alto. Anche perché lungo questo improvvisato percorso non sono pochi gli angoli ciechi originati dalla presenza di grandi aiuole ed arbusti, come ben testimoniano alcune delle fotografie a corredo di questo articolo, estrapolate da uno dei tanti video realizzati dai residenti della zona.

Finora le ripetute segnalazioni alle forze di polizia fatte dai cittadini hanno prodotto scarsi risultati, fatta eccezione per lo sporadico intervento di qualche pattuglia. Intervento certo non sufficiente a porre fine a questo pericoloso passatempo estivo. La trasformazione in improvvisato circuito per moto è, tuttavia, solo l’ultimo – in ordine di tempo – dei problemi che caratterizzano il trincerone est. L’opera – conclusa con enorme ritardo rispetto ai tempi previsti, anche se sono ancora da realizzare gli assi viari di collegamento – è stata inaugurata solo nell’aprile dello scorso anno, ma nel volgere di poco tempo è diventata uno spazio con forti problemi di degrado. Le grandi aiuole si sono trasformate prima in una vera e propria foresta tropicale, con l’inevitabile corredo di insetti e roditori che le hanno colonizzate, poi – dopo l’atteso intervento di ripulitura – in un piccolo deserto: la quasi totalità delle piante e degli arbusti messi a dimora si è seccata, a dispetto della presenza di un impianto di irrigazione. Oggi, più che un’area verde quella del trincerone est la si può definire un’area gialla, come il colore delle sterpaglie e dell’erba secca che la fanno da padroni nelle aiuole. Ma non sempre il problema è la carenza d’acqua, tutt’altro: nei mesi invernali, o comunque in presenza di una pioggia un po’ più sostenuta, la parte terminale della piazza – quella per intendersi che affaccia sulla linea ferroviaria – si trasforma in un’enorme piscina, impossibile da attraversare se non muniti di solidi stivali in gomma. Insomma, lo spazio che avrebbe dovuto rappresentare, seppur con quasi dieci anni di ritardo rispetto alle previsioni originarie, un nuovo tassello del processo di riqualificazione urbana della città rischia di diventare – o forse già lo è – un altro fallimento di un’amministrazione che appare ormai incapace di recuperare un livello minimamente accettabile di gestione del territorio.