di Arturo Calabrese
Politico di razza e da sempre a destra, Edmondo Cirielli è esponente di Fratelli d’Italia, partito nel quale ha militato fin dalla nascita e del quale è diventato volto iconico. Con l’avvicinarsi dell’ultima data utile per la presentazione delle liste, il lavoro dei partiti si fa sempre più alacre e si iniziano a delineare i nomi dei candidati pronti a darsi battaglia.
Onorevole, sarà parte attiva di questa campagna elettorale?
“Certo, non può essere diversamente. Sarò candidato nel collegio plurinominale della Camera che comprende Salerno. Una decisione ponderata a lungo che è frutto dell’impegno in parlamento degli ultimi anni. È la prosecuzione, dunque, di tanto lavoro fatto per il mio territorio che ho avuto l’onore di rappresentare nelle istituzioni. Non sarà facile, questo è fuor di dubbio, ma ce la metterò tutta affinché la coalizione di centrodestra, e in particolare Fratelli d’Italia, raccolgano un ottimo risultato”.
Tanti i nomi fatti dal centrosinistra. Chi sarà il Suo avversario?
“È e sarà il capolista del Partito Democratico nel mio stesso collegio. Con ogni probabilità sarà il collega deputato Piero De Luca, persona che stimo per l’impegno profuso ogni giorno a Montecitorio, esattamente come me. Non condivido molte sue posizioni, come molte sue idee sulla politica europea, ma rispetto il ruolo ricoperto. Però adesso siamo avversari politici e come tali dobbiamo sfidarci. Io lo farò parlando alla gente dei temi a cui essa è interessata e soprattutto parlando ai territori. Tornando all’avversario, Piero non è politicamente il figlio del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Distinguo le due cose: Piero De Luca ha una sua autonomia politica. Piero si è contraddistinto per il suo schierarsi contro la guerra in Ucraina mentre il padre è un noto filo russo. Piero milita con coerenza nel Pd, il padre no. Sono due entità diverse ed anche molto lontane tra loro. Entrambi sono, di conseguenza, lontani dalla nostra visione di politica su moltissimi temi e dobbiamo dunque batterli sul campo. L’obiettivo è avere la meglio sul Pd e sconfiggere il modello di governo regionale che in provincia di Salerno è stato costruito intorno al potere. C’è da scardinare un sistema e noi lo faremo”.
Cosa ne pensa del rapporto Stato – Regioni?
“È un discorso molto delicato che va approfondito. Credo che vada aumentato il potere dello Stato centrale al fine di interventi mirati a evitare le diseguaglianze tra regioni. Non possiamo più permettere che chi nasce in Calabria abbia meno possibilità di curarsi rispetto a chi nasce in Lombardia. Ci sono enormi differenze di posti letto, ad esempio, ma anche di possibilità di accesso alle cure. Su questo si deve aprire un ragionamento molto ampio e si devono prospettare interventi seri”.
Quali i temi su cui sarà basata la campagna elettorale?
“Quella che sarà portata nel collegio ove sarò candidato verrà incentrata sullo sviluppo del territorio. Il Cilento, le aree interne, le montagne e le colline di questo stupendo e meraviglioso comprensorio sono abbandonate. Le strade sono fatiscenti, mancano i servizi, la gente va via. È necessaria dunque una riforma delle province: esse sono state depauperate di tanti poteri ma sono rimaste le competenze. Il popolo non si esprime più, ma lo fanno gli amministratori che eleggono un sindaco e dunque un rappresentante politico. Amministratori che siedono sulle poltrone e prendono altri stipendi. Una riforma voluta da Pd e Movimento 5 Stelle, quelli che erano contro alle poltrone ne hanno create delle altre. Lavorare, dunque, per avere una Provincia vera e che possa fare il meglio per i cittadini”.
Si parla molto di transizione ecologica…
“Io parlerei di ambiente e di ambientalismo. Ma per farlo dobbiamo coinvolgere l’intero pianeta. L’Italia e l’Europa incidono sull’inquinamento globale per l’8%, mentre Cina, Brasile, India e Stati Uniti ognuno per il 20%. Si devono dunque fare delle politiche importanti per quanto riguarda l’ambiente con l’individuazione di nuove fonti energetiche”.
Pensa anche al nucleare?
“Assolutamente sì! Abbiamo centrali a poca distanza dai confini in Francia e ci preoccupiamo di averle in Italia? Non c’è alcuna differenza se non quella che dobbiamo acquistare energia all’estero. Una battaglia che Fratelli d’Italia porta avanti è quella dell’indipendenza energetica. Già oggi il gas costa molto perché i prezzi sono aumentati a dismisura e si prevedono altre impennate nei venturi mesi autunnali ed invernali. C’è tanto da fare e lo dobbiamo fare subito”.