di Erika Noschese
Eternit nella proprietà D’Agostino, titolare della fornace. Il dubbio oggi è diventato certezza dopo che il comitato di quartiere Brignano Casa Manzo ha effettuato analisi private presso il giardino abitazione di via Brignano Inferiore, 5 che ha confermato la presenza di materiale dannoso per la salute pubblica. Oggi, continua la lotta a tutela dell’ambiente nel rione collinare Brignano Casa Manzo, dopo la denuncia di Massimo Ronca, presidente del comitato di quartiere che lo scorso novembre, ha acceso i riflettori sulla presenza di amianto e polvere sottili a Salerno. Da tempo, infatti, il comitato denuncia la presenza nell’aria di sostanze pericolose ma, fino ad ora, non vi è mai stato un reale interesse da parte delle istituzioni, nonostante la forte preoccupazione dei cittadini. Da oltre dieci anni, infatti, viene chiesto il controllo dello stato di conservazione dell’amianto delle vecchie Fornaci D’agostino, nulla è cambiato: nessuna messa in sicurezza e soprattutto nessuna tutela della salute pubblica. “Lo scorso novembre, il comitato di quartiere, stanco di aspettare il processo di verifica da parte degli enti competenti, ha processato regolare denuncia via pec, interessando l’Asl dipartimento Amianto, la polizia giudiziale, Arpac, Comune di Salerno, ispettorato del lavoro, che ha portato sì a far presenziare gli organi competenti, nello specifico Asl e polizia giudiziale, ma che non ha prodotto nessuna relazione da parte della stessa azienda sanitaria locale, ma soltanto lo svolgimento oculato delle procedure di denuncia della polizia giudiziale, che ha fatto un lavoro meticoloso a tutela della salute pubblica e a cui vanno i nostri ringraziamenti, per il continuo sostegno e che va ad avvalorare la deontologia degli agenti che ci hanno supportato”, ha dichiarato il presidente Massimo Ronca. Il 28 giugno 2022, è stata fatta richiesta di accesso agli atti ma a distanza di sessanta giorni non sarebbe stata prodotta alcuna relazione e non sarebbero state richieste alla proprietà D’Agostino le certificazioni annuali previste dal ministero della salute pubblica. “Ovviamente, questo stato di silenzio, inizia a far pensare che non ci sia volontà di controllare e rasserenare i residenti, su un eventuale pericolo inesistente ed è per questo che il comitato di quartiere, stanco di aspettare le autorità di competenza , dopo gli ultimi svolazzamenti di pezzi di eternit in strada e nelle proprietà adiacenti alle vecchie Fornaci, a carico del comitato e di alcuni proprietari confinanti, ha fatto eseguire i test su 2 campioni prelevati su strada e nelle proprietà private, che hanno dato esito positivo, come si evince dal test – ha aggiunto Ronca – Non è assolutamente un accanimento verso la Proprietà D’Agostino, ma cosa costa e perché non ci rassicurano qualora questo ormai acclarato amianto non sia lesivo alla nostra salute, visto che già combattiamo e respiriamo con le polveri sottili della Fonderia Pisano che dista pochi metri via aria dal nostro quartiere”. Di fatti, i certificati e i test hanno dato conferma che si tratta di amianto e – ha aggiunto il presidente del comitato di quartiere – vista l’importanza dell’instabilità di questo materiale altamente tossico, perchè le autorità sono così lente a prendere provvedimenti, visto che i capannoni sono occupati da aziende che processano lavoro e permettono che le proprie unità lavorative, siano esposte così allo svolazzamento di queste polveri che possono provocare malattie tumorali”. Ronca lancia dunque un appello alle istituzioni anche per tutelare le famiglie – e in particolar modo i bambini – che vivono nelle abitazioni adiacenti ai capannoni, oltre alle persone che fanno visita ai propri defunti quotidianamente, anch’essi esposti alle polveri sottili. “La promessa di questo comitato è che non s fermerà più ad aspettare che qualcuno ci prenda in considerazione e continuerà a verificare con altri test lo stato di conservazione dell’amianto, fino a quando non ci vengano date risposte veritiere, certificate a tutela dei residenti che da tempo non vengono tutelati per mancanza di controlli, visto che ad oggi nessuno delle parti ha prodotto relazioni, se non questo comitato. Siamo stanchi del silenzio”, ha detto infine Ronca.