De Luca jr al lavoro: vertice di maggioranza - Le Cronache
Attualità

De Luca jr al lavoro: vertice di maggioranza

De Luca jr al lavoro: vertice di maggioranza

di Erika Noschese

Non c’è tempo da perdere. Il prossimo 25 settembre, gli italiani saranno chiamati al voto per le Politiche, anticipate di gran lunga dopo la crisi di governo che ha portato alle dimissioni il premier Mario Draghi. Il Pd, sul territorio provinciale, non si fa trovare impreparato e il deputato Piero De Luca, ieri mattina, ha tenuto il primo vertice di maggioranza, in presenza – tra gli altri – del presidente della Provincia, Michele Strianese – per fare il punto della situazione. “Noi ribadiremo quanto detto in queste ore: le forze politiche che non hanno dato fiducia al governo Draghi hanno voltato le spalle agli italiani, hanno messo a rischio la tenuta economico sociale del Paese e di milioni di famiglie italiane perché viviamo un momento di grande difficoltà a livello interno con un costo di inflazione drammatico: il caro vita e il caro bolletta sta creando difficoltà enormi a tante famiglie e tante imprese. Una crisi internazionale che sta provocando crisi umanitaria, energetica, alimentare; in più, c’è il Pnrr da adottare, soprattutto nell’interesse del Mezzogiorno e il covid che torna a farsi sentire. In questo momento di forte difficoltà il Paese non aveva bisogno di una crisi e di un salto nel buio ma di un governo, nel pieno delle proprie funzioni, che desse risposte alle esigenze e ai bisogni degli italiani – ha dichiarato il parlamentare salernitano – D’altra parte, gli appelli sono giunti da tutto il Paese, tra sindaci, forze di Confindustria, dai sindacati e dal Vaticano, gli osservatori internazionali: il Paese reale chiedeva alla politica di assumersi la propria responsabilità; alcune forze politiche hanno preferito i calcoli dei sondaggi, interessi di parte a quelli del Paese e noi non possiamo tollerarlo per cui cominceremo da subito a lavorare per proporre ai nostri cittadini un’agenda di governo che parte da quanto fatto con il governo Draghi, di sostegno alle famiglie, ai redditi più bassi soprattutto rispetto al caro inflazioni e al costo della vita e passare poi a misure di carattere sociale, a partire dai salari minimi da estendere anche alle tipologie contrattuali che sono prive di tutela: abbiamo oltre 4milioni di lavoratori poveri nel nostro Paese, certificati dall’Istat e poi taglio del costo del lavoro per dare ai lavoratori con redditi più bassi almeno una mensilità in più l’anno per recuperare l’aumento del costo della vita e la riduzione del potere d’acquisto”. Per De Luca bisognerebbe ricominciare da misure fondamentali, da portare avanti nell’interesse dell’Italia: “io credo che le forze irresponsabili che hanno provocato questa crisi pagheranno il prezzo elettorale di fronte al Paese. Il Pd deve allearsi con gli italiani e non è retorica, dobbiamo parlare a tutto il Paese, ai cittadini che hanno chiesto alla politica maturità, serietà e responsabilità, il Pd ha dimostrato di essere l’unica forza politica in grado di raccogliere l’appello di milioni di cittadini, portare avanti le misure e le azioni che interessavano alle famiglie e alle imprese; altre forze politiche hanno deciso di bloccare il Paese e dobbiamo essere consapevoli che si rischia il blocco del Pnrr: abbiamo una rata da 19 miliardi da ottenere, entro dicembre, e rischia di essere messa in discussione; se penalizziamo soprattutto il sud – perché il Pnrr è rivolto soprattutto al Mezzogiorno, le scuole, gli asili, le infrastrutture – e non riusciremo a dare risposto all’aumento del costo delle bollette alle famiglie è per colpa di forze politiche che hanno deciso di far prevalere i propri interessi di parte”. Il vice presidentr della Camera per il Pd non risparmia accuse agli avversari politici, complici di questa crisi di governo, non votando la fiducia al premier Draghi: “Noi parleremo agli italiani, facendo chiarezza: da un lato ci sono forze che hanno scelto l’irresponsabilità e i propri interessi e dall’altro c’è chi ha preferito sostenere e portare avanti le istanze degli italiani. Il modello campano resta un riferimento, soprattutto in questa fase storica perché la scelta del Movimento 5 Stelle ha creato una frattura rispetto al Pd; siamo divisi e contrapposti, noi abbiamo assunto una decisione differente rispetto al decreto aiuti che metteva ossigeno con oltre 15 miliardi di euro per famiglie e imprese e decisioni diverse rispetto al sostegno al governo Draghi”.