di Arturo Calabrese
Il rinnovamento e la ventata di novità portate sulla scena agropolese dal già candidato sindaco Raffaele Pesce col suo movimento “Liberi e Forti” iniziano concretamente a manifestarsi. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti fissato la data di udienza per il ricorso presentato da Pesce: i giudici della sezione di Salerno si esprimeranno il 26 ottobre prossimo. L’istanza riguarda le elezioni amministrative di Agropoli tenutesi il 12 giugno scorso. «Nei prossimi giorni – spiega il rappresentante del gruppo politico “Liberi e Forti” – verrà annunciata la data della conferenza stampa congiunta dei consiglieri di minoranza del Comune di Agropoli e degli avvocati che hanno presentato il ricorso. L’azione giudiziaria si è resa necessaria a causa delle “gravi incongruenze” nei verbali riscontrate dalla Commissione elettorale – Ufficio centrale nel corso dei suoi undici giorni di lavoro». Un primo atto concreto, dunque, del cambio di passo che ha vissuto e che vivrà Agropoli nei prossimi tempi. Altro segnale importante viene sempre da Pesce, che nella mattinata di ieri, ha protocollato una richiesta al sindaco Roberto, al presidente del consiglio comunale ed al funzionario responsabile del settore turismo, promozione, eventi, cultura e sport. L’oggetto della richiesta è la revoca immediata e la modifica del bando pubblicato dal Comune per l’individuazione della figura di direttore artistico del teatro “Eduardo De Filippo”. «L’amministrazione comunale – scrive il consigliere Pesce – ha pubblicato con delibera di Giunta l’avviso. All’articolo 2, in cui sono contenuti i criteri di selezione, si specifica che la selezione avverrà attraverso l’esame di “titoli e di curricula e di un colloqui a cura di una commissione nominata dal funzionario”. Alla luce di ciò – argomenta Pesce – si pone in evidenza che non sono indicati i titoli e le esperienze che i membri della commissione esaminatrice debbano possedere e che non sono altresì in alcun modo indicati i punteggi da attribuire ai titoli ed alle esperienze pregresse dei candidati. Ne discende – sottolinea – la totale arbitrarietà dei criteri di nomina della commissione, in capo al funzionario responsabile, nonché la successiva totale arbitrarietà demandata alla commissione stessa nella scelta del direttore artistico. Vorrete – e qui la richiesta – revocare l’avviso provvedendo a perfezionarlo con l’inserimento dell’elenco dei titoli e delle esperienze professionali per la scelta dei membri della commissione valutativa – ragiona – nonché inserendo una specifica dei punteggi da attribuire ai titoli ed alle esperienze pregresse dei candidati, successivamente riapprovarlo in sede di giunta pubblicarlo nuovamente. Quanto sopra – conclude Pesce – in omaggio alla trasparenza, alla legittimità degli atti e alla meritocrazia».