di Erika Noschese
Women at work. Così Salerno Container Terminal SpA del gruppo Gallozzi SpA – che opera all’interno dello scalo di Salerno – annuncia la sua volontà di rivoluzionare il concetto di lavoro, puntando tutta sulla sostenibilità sociale, a favore della parità sociale. Le donne, dunque, avranno la possibilità di lavorare nella grande famiglia Sct, già a partire dai prossimi mesi, dopo la formazione prima teorica poi pratica. Un piano di assunzione straordinario, in sintesi, di donne che opereranno all’interno del porto commerciale del capoluogo di provincia. “Nasce da un’idea molto semplice, io ragiono sui temi della sostenibilità che fa parte della nostra attualità. Lo stesso Pnrr – che per certi versi arriva dopo rispetto alla nostra iniziativa – fa riferimento al riequilibrio dei generi sul posto di lavoro perché in Italia la presenza femminile è scarsamente rappresentata ed è un problema enorme – ha detto il presidente Agostino Gallozzi – Noi siamo il primo terminal container che ha presentato il progetto esecutivo per trasformare le panchine e mezzi meccanici verso la sostenibilità ambientale, puntando all’emissione zero”. Quello di Gallozzi potrebbe essere, in questo senso, il primo gruppo a convertirsi in toto alla sostenibilità ma, in questo contesto, non si può trascurare la parità di genere. “Questo della presenza femminile in tutte le componenti del lavoro e della società è un tema a me molto caro”, ha aggiunto il numero uno di Sct che mira ad avere – nei prossimi anni, seppur in un progetto a lungo termine – una parità tra la presenza maschile e quella femminile. Oggi, il porto commerciale è all’avanguardia, mette in connessione le produzioni del nostro Paese e quelle del mercato estero, con l’utilizzo di una vasta tecnologia in grado di ridurre al minimo lo “sforzo” fisico. “Nel Pnrr c’è un capitolo ad hoc sulla sostenibilità sociale, noi abbiamo presentato alle donne le opportunità che ci sono ma oggi il lavoro portuale oggi viene visto come un settore chiuso – ha aggiunto Gallozzi – Il porto commerciale è la cerniera tra l’economia del nostro Paese e quella del mondo, mette in connessione il più possibile competitiva le nostre produzioni rispetto ai mercati di consumo in giro per il mondo o consente ai nostri consumatori di utilizzare prodotti provenienti dal mercato estero. Il lavoro del porto si è radicalmente trasformato, non esiste più l’idea del lavoratore che trasporta sulle spalle sacchi, nel mondo dei contenitori c’è tutto automatizzato”. Per Gallozzi, dunque, è giunto il momento di cambiare strategia, offrendo alle donne nuove opportunità, in modo corretto e organizzato. Le selezioni saranno organizzate in vari step: il primo passaggio è la partecipazione al webinar in programma martedì 28 giugno alle 18, dal titolo “Le donne e il lavoro nel porto, opportunità e prospettive in Salerno Container Terminal Spa” al quale hanno già aderito 25 donne, provenienti da tutta la Campania. Le neo assunte potranno godere dei benefit del contratto collettivo nazionale del lavoro; al momento si ipotizzano cinque assunzioni che andranno a far parte della squadra di 220 persone in organico e avere, entro i prossimi cinque anni, circa 300 persone “mi auguro di poter dire 150 uomini e 150 donne ma se nessuno dovesse rispondere a questa prima richiesta insisteremo”, ha aggiunto il presidente Gallozzi. Per l’assunzione i requisito base è il diploma di scuola superiore per permettere alla lavoratrice di entrare a contatto con questa tecnologia finalizzato a condurre mezzi meccanici con un livello di integrazione centralizzato molto forte. “Chiediamo solo un minimo di capacità di interloquire con mezzi meccanici tecnologici perché i contenitori accatastati hanno un “nome e un cognome”, ovvero il riferimento del porto di destinazione dopo una selezione ben precisa che riguarda anche la classe di peso e tutto questo avviene attraverso un sistema informatico. Poi, la patente di abilitazione ma chi non ne è in possesso potrà usufruire dei nostri corsi per la guida assimilata a quella di un camion”, ha aggiunto Gallozzi, ricordando che quest’ultimo non è un requisito essenziale ma è per una maggiore garanzia e tutela. Poi, si entra nella formazione sul campo, ovvero condurre mezzi meccanici affiancati da un tutor, partendo dal mezzo meccanico più semplice per poi verificare le abilità e la predisposizione. L’obiettivo, per l’imprenditore, è avere – entro i primi sei mesi – le prime cinque donne assunte, a lavoro sui mezzi meccanici dopo aver fatto la formazione: due mesi di formazione teorica e poi l’affiancamento che dovrebbe durare al massimo sei mesi.”Può essere la rivoluzione, non solo a Salerno ma anche a livello nazionale”.