di Monica De Santis
Quello che si stava cercando di evitare purtroppo si verificherà tra mercoledì e giovedì, ovvero un nuovo aumento del costo della benzina e del gasolio. Se oggi gli automobilisti pagano un litro di carburante in media euro 2,07, le proiezioni per la prossima settimana annunciano un aumento che porterà il prezzo tra euro 2,15 ed euro 2,18. A confermarlo è l’avvocato Giovanni Marone, membro di Confcommercio e titolare della rete di distribuzione carburanti Benny Oil… “Proprio ieri (venerdì) sono arrivate le nuove proiezioni per la prossima settimana. E purtroppo le cifre non sono quelle che ci aspettavamo. Con grande sorpresa abbiamo scoperto che i prezzi aumenteranno ancora. Quindi i clienti tra mercoledì e giovedì si ritroveranno a pagare nuovamente benzina e gasolio con un aumento che varia dai 10 ai 12 centesimi al litro. Purtroppo questa è una situazione disastrosa che non preannuncia nulla di buono”. Marone spiega che questo nuovo aumento è frutto solo di una speculazione non giustificata… “Non vi è nessuna carenza del prodotto, quindi gli aumenti non hanno alcun senso. Ma il vero dramma è che questi nuovi aumenti stanno arrivando ora, a poche settimane dallo scadere degli incentivi fiscali che il Governo aveva dato per contenere appunto gli aumenti che si erano verificati con l’inizio della guerra in Ucraina”. Di speculazione ne parla anche Pasquale Russo, segretario generale della Conftrasporto-Confcommercio… “La sensazione diffusa è che ci sia una speculazione importante, ok la guerra e gli embargo ma non riusciamo a comprendere come ci siano questi continui aumenti di prezzo: un pacchetto di sanzioni viene approvato e il giorno dopo si ripercuote sul costo dei carburanti alla pompa mentre quando ci sono stati cali del prezzo al barile non abbiamo osservato le stesse diminuzioni per il consumatore finale, impresa o cittadino, mi pare che oggettivamente si possa dire che questo problema c’è”. Conftrasporto punta il dito contro “i fenomeni speculativi” che “bruciano sulla carne delle imprese” pur “con l’onestà di dire che si tratta di un fenomeno brutto, antipatico che fa pagare i più deboli, ma non vietato, e quindi bisogna trovare delle strategie che consentano al regolatore pubblico di intervenire con una regola giuridica che permetta in qualche modo di limitarlo. È una questione che andrebbe gestita a livello europeo – afferma Pasquale Russo – come si sta immaginando sul prezzo del gas perchè non può lo Stato italiano da solo fare delle regole che eventualmente volessero mettere un cap anche al costo del gasolio. Sono partite regolamentari ed essendo nel mercato comune deve intervenire l’Unione europea” E sull’argomento è intervenuto nella giornata di ieri anche la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli… “L’8 luglio, ultimo giorno di validità della misura con la quale si sono tagliate le accise, si avvicina e il prezzo del carburante continua ad aumentare in modo preoccupante. Il governo ha ragione nell’immaginare una nuova proroga del provvedimento, ma è ormai chiaro che, visto anche il perdurare della guerra in Ucraina, è necessario estendere la misura per almeno tutta l’estate. A breve – e per diversi mesi – le strade italiane si riempiranno di turisti e mezzi pesanti impegnati nel trasporto di prodotti agricoli stagionali. Non è immaginabile che famiglie e imprese, già investite dal caro bollette e dall’inflazione galoppante, si ritrovino a pagare il carburante a prezzi esorbitanti, sarebbe un ulteriore colpo all’economia e il Paese rischierebbe di non reggerlo”, conclude Ronzulli.