di Enzo Sica FROSINONE. Fine della corsa. Signori, si scende a Frosinone. Quella che, alla vigilia, secondo il patron Lotito doveva essere la partita della vita per i calciatori granata, si è rivelata una vera e propria Waterloo. Si, una disfatta in terra di Ciociaria con oltre 1800 tifosi al seguito che, con grande tranquillità hanno seguito la gara sostenendo i propri beniamini che sono stati anche mortificati dal non gioco della loro squadra che non ha fatto niente (o quasi) per imporre ritmo e consistenza alla gara. Il gioco è stato asfittico, le azioni da gol latitanti, Insomma. tutto ciò di negativo che abbiamo sottolineato nel corso delle ultime gare della stagione regolare sono venute fuori in questa gara importante. Il campanello d’allarme era suonato da molto, troppo tempo. Peccato non avervi messo rimedio proprio per iniiziare i quarti di finale ed eventualmente le semifinali di questa <post season> in modo diverso. Forse pochi ci credevano ma certamente nessuno voleva alzare la bandiera della resa dopo un campionato tribolato, con tre cambi tecnici ed una squadra che è stata costruita male e poi cambiata in corsa pensando di aver risolto tutti i problemi. E’ chiaro che nessuno vuole imbastire, ora, processi di nessun genere ma le riflessioni, almeno quelle, vanno fatte perchè ieri sera in quella gara contro un Frosinone che si diceva psicologicamente scarico dopo il tonfo di Perugia molte, troppe cose non sono andate. Innanzitutto come detto il gioco, che doveva essere l’arma magari determinante per cercare di fare qualcosa di importante perchè in una gara secca, da dentro o fuori, l’episodio favorevole ci può stare ed esserti d’aiuto. Invece niente. Gara da encefalogramma piatto, con un modulo di gioco che è sembrato superato e con un solo attaccante, Mendicino, nella terra di nessuno. L’ombra di Mancini in campo per primi 45 minuti, il <flop> dell’impiego di Fofana nella ripresa, proprio al posto dell’ex veronese, ombra di se stesso che doveva dare peso all’attacco con Mendicino. Niente. Si è cercato solo di contenere gli assatanati ciociari che tutti dicevano psicologicamente in crisi dopo la sconfitta di Perugia ma che sono stati bravi nel controllare la gara nel primo tempo senza dannarsi più di tanto e di sferrare, in pochi minuti, quelli che mancavano alla fine della gara, due uppercut tremendi con i gol di due ragazzini, classe 94′: Paganini e Carlini. Ma questa era, purtroppo, la serata amara, segnata che nessuno si aspettava. Il trend positivo contro il Frosinone che non aveva mai vinto con la Salernitana lasciava presagire un’altra conclusione. Anche a lieto fine ma si sa che ogni gara fa storia a sè e i tanti punti persi nel corso della stagione regolare, alla fine, ti hanno fatto iniziare (e finire) questi play off promozione partendo da una posizione molto svantaggiata. Ed ora quali scenari si profilano all’orizzonte? Diciamo che le riflessioni ci saranno (eccome) già nel corso della prossima settimana. Ci si dovrà confrontare sul futuro e su come ci si muoverà nel prossimo campionato di prima divisione. Intanto spifferi provenienti dalla capitale, dopo questa stagione deludente lasciano intendere che dietro l’angolo c’è una notizia clamorosa, da non sottovalutare. Marco Mezzaroma dopo tre anni alla guida della società potrebbe lasciare. Sono solo indiscrezioni, ripetiamo, ma certamente la delusione sia di Lotito che dello stesso cognato Mezzaroma è davvero tanta. La tifoseria, ancora disorientata per questa eliminazione, spera che questi voci rimangano tali e che Mezzaroma possa rimanere in questa società per allestire una grande squadra per il prossimo campionato.
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