di Monica De Santis
Salerno all’11esimo posto per il numero di imprese del turismo a “prevalente vocazione culturale” e per il numero di dipendenti (a tempo indeterminato e determinato) occupati nell’anno del 2021. Un risultato importante, che emerge dai dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, anno 2021, elaborati dall’Ufficio Statistica e Prezzi della Camera di Commercio di Salerno. La Commissione UE ha incluso i settori culturali e creativi tra i cosiddetti “ecosistemi” prioritari per il mercato unico nell’ambito della Nuova Strategia Industriale Europea, mentre il Programma UE “Europa Creativa”, ha avviato, a favore di tali settori, il suo sostegno per il rafforzamento della catena del valore e per la diffusione di modelli imprenditoriali innovativi. Ed è proprio sulla base di questo che è stata elaborata un’indagine per le entrate previste per le imprese culturali e creative distinte e analizzate per ciascuno dei quattro ambiti considerati come “core”: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. Alla data del 31 marzo 2021, le ICC (imprese culturali e creative) con dipendenti nella nostra provincia ammontano a oltre 700 unità dando lavoro a circa 5 mila dipendenti. Elevato è il quantitativo di entrate di lavoratori previsto per il 2021 nella provincia di Salerno da questo insieme di imprese, pari a 2.100 unità rispetto alle 1.590 del 2020. Valore, questo, che rappresenta una significativa risposta alla contrazione che si era registrata nel 2020 per via delle strette legate alla pandemia da COVID-19. Delle nuove entrate previste si è ridotta di circa 2 punti percentuali la quota di quelle di difficile reperimento, passando dal 31,1% al 29,5%. La quota di entrate under 30 delle ICC risulta in aumento, nel 2021 è pari al 35,8% rispetto al 29,1% del 2020. Il core culturale richiede figure altamente qualificate e, al contempo, capaci di coniugare elevate conoscenze specializzate con talento e creatività, per sapersi adattare alla continua evoluzione dei mercati attraverso l’innovazione e la sperimentazione. Infatti, il 30,6% delle entrate previste riguarda lavoratori laureati, e particolarmente elevata è anche la richiesta di figure diplomate, le quali rappresentano il 38,1% delle entrate previste. Ma non è tutto l’ambito di indagine di questo rapporto si è esteso anche ad un’importante filiera considerata contigua o, comunque, correlata a quella culturale, ossia la filiera del turismo. Un settore fortemente colpito dalle chiusure rese necessarie dall’epidemia da COVID-19. Secondo i dati del Conto Satellite del Turismo, il calo dell’attività turistica ha rappresentato un quarto del calo nel valore aggiunto registratosi nel 2020. Nel 2021, si è certamente assistito ad una nuova crescita seppur i dati siano ancora distanti rispetto a quelli del 2019, addirittura inferiori rispetto a quelli del 2010 (Istat, 2021). Il rapporto è stato elaborato con un’analisi su 35 provincie e tra queste anche Salerno che occupa l’undicesima posizione per numerosità di imprese (il 3,8%), meglio di città come Padova, Genova, Palermo e Lecce. Dunque per quanto concerne le imprese del turismo culturale con dipendenti, Salerno ne conta nel 2021 ben 2.910, con un numero di dipendenti (valore assoluto) pari a 12.450, e con Entrate previste nel 2021 (valore assoluto) pari a 10.950.