Poca attenzione verso la cultura, salta anche “Salerno porte aperte” - Le Cronache
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Poca attenzione verso la cultura, salta anche “Salerno porte aperte”

Poca attenzione verso la cultura, salta anche “Salerno porte aperte”

di Monica De Santis

A rischio anche “Salerno Porte Aperte” e di conseguenza “Adotta un monumento”. La manifestazione che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 26 anni di vita, ora sembra giunta al capolinea. E ancora una volta la colpa, sembra essere, dell’amministrazione comunale, che continua a prestare attenzione ad eventi culturali e spettacolari, solo di suo gradimento o forse di suo interesse in termini di ritorno di consensi al fine di ottenere voti per le elezioni. Nonostante dalla Commissione Cultura ci sia stata una richiesta ufficiale, nelle scorse settimane, per sapere se la manifestazione si sarebbe svolta come negli anni addietro (unico stop nel 2020, causa la pandemia), dal consulente alla cultura e dal primo cittadino non sono arrivate rassicurazioni in merito. E intanto i giorni passano ed anche le settimane, ma di quella manifestazione che solitamente si svolgeva a metà del mese di maggio (solo lo scorso anno, sempre a causa della pandemia, si è svolta a fine giugno) non si sa nulla. “Salerno porte aperte”, lo ricordiamo è una manifestazione, organizzata dalla stessa amministrazione comunale, che con l’aiuto di associazioni prima e negli anni successivi anche delle scuole cittadine, per uno o più weekend teneva aperte le porte dei monumenti cittadini, anche di quelli solitamente chiusi. Un modo per far riscoprire la città ai salernitani in primis ed ai turisti in seconda battuta. All’interno e all’esterno dei vari monumenti i componenti delle associazioni coinvolte e gli studenti delle scuole si dedicavano a fare da Cicerone a quanti si recavano in visita. Una manifestazione che al massimo è costata al Comune di Salerno 15 mila euro. Soldi spesi per la stampa del libricino con la descrizioni di tutti i monumenti aperti, per il pagamento dei manifesti promozionali, la cartellonistica ed altre piccole spese. Al massimo abbiamo detto, perchè 15mila euro sono stati spesi quando la manifestazione veniva organizzata in un arco di tempo di ben 4 weekend, mentre invece, lo scorso anno, per un solo weekend, il Comune ha versato la cifra di 2500 euro. Briciole se si pensa ai soldi che l’amministrazione comunale versa per altri eventi. Briciole se si pensa che da 26 anni “Salerno porte aperte” faceva parte della programmazione culturale della città ed era diventato uno di quegli appuntamenti fissi che tutti conoscevano ed aspettavano. Briciole se si pensa che proprio in queste settimane in città stanno arrivando tantissimi turisti e far trovare loro molti più monumenti aperti poteva essere senza ombra di dubbio un grande biglietto di promozione. Però purtroppo questa occasione sembra non interessare a nessuno. Non interessa né in versione economica e né in versione un po’ più costosa. Non interessa e quindi la si può far finire dopo 26 anni di storia, 26 anni in cui, tanti studenti coinvolti nel progetto, hanno imparato a conoscere meglio la loro città e a rapportarsi con il pubblico, spiegando loro la storia dei nostri monumenti. Peccato, un’altra occasione persa.