di Erika Noschese
I due candidati al Consiglio comunale per la lista “Uniti per il Futuro”, a sostegno del candidato sindaco Antonio Romano, intervengono su uno dei progetti-bandiera del candidato Paolo De Maio: le piste ciclabili, finanziate dall’Ue. “Anche sulle piste ciclabili – dicono – il programma del candidato sindaco De Maio spinge a farsi una domanda semplice: perché promettere cose che non siete stati capaci di realizzare in tutti questi anni?”. “I fatti – continuano – parlano chiaro. Vediamoli. De Maio, capo della maggioranza uscente, nel suo programma elettorale preannuncia una rete di mobilità sostenibile composta da reti ciclabili. Bene. Ma dov’era prima? Sono anni che se ne parla senza concludere nulla. Vale la pena entrare nel dettaglio, partendo dai Programmi triennali per le opere pubbliche”. “Già nel Programma 2016-2018 – spiegano – si prevede al punto 7 la realizzazione di percorsi ciclabili con un investimento di 2 milioni di euro da sostenersi nel 2016. Non se ne fa nulla. Il progetto torna nella programmazione 2018-2020 con la realizzazione di percorsi ciclabili e stazioni di bike sharing per 2.500.000 euro finanziati dal Por-Fesr 2014-2020. Il tutto da completarsi entro il 2019. Niente di fatto. E allora si passa al successivo programma 2019-2021, prevedendo le stesse cose con lo stesso investimento, sempre finanziato dall’Europa. Cambia solo la data entro cui deve essere realizzato, non più il 2019 ma il 2020. Non ne se fa nulla neanche stavolta. E così si sposta il progetto nel programma per il triennio 2020-2022. Identico: realizzazione di piste ciclabili e stazioni di bike sharing, sempre per 2,5 milioni, più addirittura un progetto di estensione per altri 500 mila euro. Il tutto da completare entro il 2021. Ovviamente, di nuovo, non accade nulla. L’anno scorso si rimette mano alla programmazione triennale ed ecco rispuntare, al punto 17, sempre la realizzazione di piste ciclabili e stazioni di bike sharing. Da completarsi, però, entro quest’anno. Poi arriva il programma di De Maio candidato sindaco che promette, appunto, di fare ciò che non è stato fatto in tutti questi anni. Così il cerchio si chiude tornando alla casella di partenza. Ridicolo? Un po’… In pratica invece delle piste ciclabili abbiamo avuto il progetto riciclato, invece della mobilità sostenibile l’immobilismo insostenibile”. “Questo – concludono – è un altro esempio di quella che chiamiamo la politica del nulla. I nocerini vogliono continuare su questa strada? Pensiamo proprio di no, perché Nocera merita di più, molto di più. Anche le piste ciclabili”. Solo nei giorni scorsi, i due candidati avevano puntato il dito contro l’amministrazione comunale per lo stato di degrado in cui versano Palazzo e Parco Fienga, “un simbolo, non più di Nocera ma della politica del nulla che ha governato la città”. Nel Programma triennale delle Opere pubbliche per il triennio 2018-2020 figura un intervento di ‘Riqualificazione di Palazzo Fienga e del Parco con riqualificazione del castello, dei ruderi e della macchia mediterranea, e l’inserimento di elementi per il rilancio della struttura anche sotto l’aspetto ricettivo, espositivo e rappresentativo’. Un progetto che si avvale del Por Fesr 2014-2020, con finanziamenti da 5 milioni di euro da realizzarsi entro il 2019. “Risultati? Zero. Così nel successivo programma triennale 2019-2021, il progetto viene riproposto identico, ma da completare entro il 2020. Un anno in più di tempo. Risultati? Di nuovo zero. E così la successiva programmazione 2020-2022 ripropone il progetto tale e quale, rimandandone la realizzazione al 2021. Risultati? Sempre zero, neanche una palina. Allora si torna alla carica con il programma triennale 2021-2023, facendo copia/incolla del solito progetto, ma rinviando l’attuazione al 2022 – hanno aggiunto . Naturalmente non si hanno notizie né di pose di prime pietre né di uno straccio di cantiere. Ci sono però le elezioni e così, come se niente fosse, chi nulla ha fatto in questi anni promette ai cittadini, un’altra volta, restaurazione e riqualificazione mai realizzate finora. Sinceramente, ma come si fa?”. “La leggenda narra – concludono- che nel castello di Fienga ci siano due fantasmi, certamente adesso c’è anche quello delle promesse non mantenute. Ora basta però. Noi vogliamo che finalmente Fienga smetta di essere il simbolo della politica del nulla e torni ad essere dei nocerini, simbolo di Nocera e della sua storia millenaria. Anche la storia non ne può più, ha bisogno di respirare aria nuova”.