di Luca Capacchione
I giovani sono un punto focale non indifferente della politica odierna, ma spesso i progetti e i programmi rimangono solo su carta. A Battipaglia, la sindaca Cecilia Francese ha conferito a Lorenzo Forlano, il più giovane reduce dalle scorse elezioni amministrative, la delega proprio alle politiche giovanili. Tavoli istituzionali, Forum dei Giovani e imprenditoria i temi al centro dell’azione amministrativa.
A cinque mesi pieni dalla tua nomina, quali progetti avete messo in campo per le politiche giovanili?
In questi mesi si è lavorato ad un traguardo da molti sottovalutato, ma che ha una grande importanza. Dopo dieci anni finalmente Battipaglia avrà di nuovo il suo Forum dei Giovani, che sarà strumento chiave per avvicinare i giovani battipagliesi alla vita politica, alla gestione della cosa pubblica, attraverso cultura, eventi, ovviamente nei limiti delle disponibilità dell’ente. Vogliamo una città a misura di giovane poiché – come in tutto il Sud Italia –, i ragazzi hanno tanti, troppi problemi: così facendo vogliamo dare un punto di riferimento sul territorio. L’amministrazione ha dato grande apporto al Forum e alle politiche giovanili in generale. Abbiamo creato un tavolo con l’assessore e i consiglieri delegati. Io sono molto legato a tutto questo e per me partecipare all’attività amministrativa, con la redazione del regolamento e ora del lancio del Forum stesso, è una grande soddisfazione.
Tra i candidati alle elezioni amministrative del 2021 sei stato tra i più giovani, ma con un grande risultato. Possiamo dire che la tua nomina non è casuale?
Il risultato elettorale lo lasciamo alle spalle, ma per me è stato una fonte di grande ispirazione. Durante la campagna ho partecipato in prima persona alla redazione del programma della sindaca in materia di politiche giovanili e – grazie anche al gruppo che si è costruito attorno a me – sono divenuto un punto di riferimento proprio in questa materia. La sindaca ha voluto che io l’affiancassi nell’attività politica proprio nello gestire tutto ciò e non posso che essere contento, soprattutto in funzione dei risultati ottenuti.
Restando in tema di Forum dei Giovani: a livello provinciale pare che si stia muovendo qualcosa, ma a Salerno il nulla. Quanto può essere rilevante questa riapertura per Battipaglia?
Premesso che a Salerno il Forum dei Giovani manca per volontà politica e non per altro. Qualcuno non vuole che i giovani – o comunque una realtà più ampia – si avvicini alle istituzioni e alla politica, ma non voglio entrare nel merito. Per Battipaglia è l’occasione di divenire un punto di riferimento a livello provinciale – insieme a Cava de’ Tirreni – grazie al ruolo che un’organizzazione condivisa tra le istituzioni locali può garantire. Paradossalmente, l’assenza di Salerno ci conferisce una posizione ancora più elevata. Ovviamente spero che tutto il mondo giovanile provinciale riesca a fiorire in tutta la Provincia e che ogni comune riesca a dotarsi di un gruppo che abbia voglia di fare. Oggi le politiche giovanili non possono isolarsi nei propri orticelli, ma devono guardare ad una prospettiva di sviluppo nazionale ed europea. I “grandi” ce lo insegnano e da loro dobbiamo prendere esempio.
Tutte le attività relative alle politiche giovanili possono essere un’opportunità di sviluppo. Quali sono le altre iniziative messe in campo?
Il tavolo di lavoro sta lavorando ad una serie di collaborazioni istituzionali con enti e università, proprio per garantire un’offerta ad ampio spettro per tutto il territorio e non solo. Si sta lavorando sulla fruizione e sulle opportunità che la Carta Nazionale Giovani possa dare, anche se tutt’oggi è semisconosciuta. In collaborazione con l’assessore al commercio Mirra stiamo lavorando anche per ragionare in tema di imprenditoria locale e giovanile e da parte sua c’è grande disponibilità. Dobbiamo rendere Battipaglia viva e attrattiva nei confronti dei ragazzi e non solo.
Il tutto in funzione di contrasto anche alla costante emigrazione dei giovani verso il nord e verso l’estero.
Assolutamente sì. Ho seguito in prima persona le attività che la Ministra Dadone ha proposto proprio per i NEET (Not in education, employment or training) – ragazzi che non lavorano, né cercano impegno, né studiano – e i numeri portati sono sconfortanti, soprattutto nel nostro territorio e nel Sud in generale. Dobbiamo andare in contro a queste categorie ed offrire loro una possibilità ed essergli vicini sotto ogni punto di vista. Io sono uno di loro e comprendo bene tutti i problemi. Sono in prima linea per i giovani e dall’Amministrazione stiamo cercando di dare un contributo serio e concreto.