Di Fabio Setta
SALERNO – “E’ un’emozione grandissima, quel boato della gente quando è arrivato il risultato di Venezia è stato davvero bellissimo, indimenticabile”. Stanco, provato ma euforico Walter Sabatini si gode quel 7% diventato nel modo più incredibile un 100%. La Salernitana è salva e, obiettivamente, sembrava quasi impossibile: “Ho avuto paura per un tempo ed anche di più. Pensavo che questa storia bellissima sarebbe finita stasera e invece ce l’abbiamo fatta. Mentre maturava la sconfitta pensavo a cosa fare dopo, fortunatamente il Venezia ha fatto una partita seria e ho abbandonato questo pensiero. Ci ho creduto veramente nell’impresa quando ho visto miglioramenti quotidiani da parte della squadra, il gruppo è diventato un monolite, osmotico. È una salvezza gratificante per la gente e la città intera”. Per Sabatini quella della Salernitana è un’impresa, frutto del lavoro: “Non cresco che il nostro sia un miracolo. Quelli lasciamoli a chi sta male e a chi soffre. Questo è calcio, la nostra è una grande impresa. Dedico la salvezza a mio figlio, dovrei dire anche a mia moglie ma sono tante le dediche da fare”. Sabatini ha poi parlato anche del futuro, della prossima stagione che vedrà la Salernitana nuovamente ai nastri di partenza del massimo campionato: “Vedremo quali idee avrà il presidente, la mia disponibilità esiste ma l’importante è che resti anche Nicola. È un grande uomo e un grande allenatore. Spero si liberi in fretta dall’etichetta di allenatore da salvezza. Nicola è un tecnico di qualsiasi livello, non solo la salvezza. Quello è il traguardo che gli chiedono di raggiungere e lui l’ottiene. Definirlo come un allenatore di emergenza è fargli torto ed è una cosa che non sopporto”. Da icona del calcio, come l’ha definito il tecnico dell’Udinese Cioffi che l’ha abbracciato prima del match, il ds Sabatini ha parlato anche di quanto e di cosa Iervolino potrà fare per Salerno e la Salernitana: “Il presidente è un imprenditore giovane e di successo, si può aprire un ciclo. Se eviterà intossicazione da calcio potrà fare grandissime cose. Se sarà freddo e lungimirante e non si farà prendere dai risultati avrà un grande futuro a prescindere da me e da Nicola anche se mi auguro che l’allenatore resti. Nicola è la carne di Salerno e auspico che possa essere lui il tecnico l’anno prossimo”.