“Da bambina volevo un pianoforte e i miei genitori per accontentarmi mi comprarono una chitarra. Volevo imparare a suonarla, ma ho lasciato praticamente subito; ero troppo piccola per capire cosa volevo davvero. Ho ripreso da autodidatta a diciotto anni ed ho passato la maggior parte delle mie giornate a studiare musica. Quando pensavo di non poter fare questo nella vita ho iniziato a scrivere i primi testi, per contraddire me stessa.” Si presenta così la giovane Feeda, cantautrice Salernitana della classe ’98. Nuova scoperta della sempre più nota neo nata etichetta 33db good noise (famosa per aver lanciato Vierno di Totino Melillo), l’artista suona chitarra e Ukulele e, per la prima volta, si presenta al pubblico attraverso un singolo che sancisce ufficialmente la sua carriera musicale e proprio queste sue skills artistiche. “Solstizio d’Inverno” è stata scritta di getto proprio il 21 Dicembre, il giorno in cui la terra è più lontana dal sole (solstizio d’Inverno). Il brano, in cui Feeda canta e suona l’Ukulele, nasce in seguito ad uno sfogo causato da un disagio interiore dell’artista nel rapportarsi con le persone. Il Solstizio d’Inverno rappresenta in questo caso uno stato mentale, simboleggiando il disagio interiore che porta a riflettere su se stessi in mezzo agli altri. Il brano esprime la sensazione di inadeguatezza nel vivere contesti apparentemente normali pur sapendo di estraniarsi dal mondo a causa di “un inverno sempre dentro quando fuori è palesemente estate”. Il video è minimalista, ponendo al centro l’artista, la sua malinconia e le sue insicurezze. La testa diventa la location e la canzone sono i pensieri introspettivi che la portano ad estraniarsi, ad allontanarsi dalla terra. Nel video la testa cambia in relazione sui suoi pensieri, come l’ambiente che circonda l’artista (immobile al suo posto) cambia durante la canzone. Aspetto fondamentale è la neve, che evidenzia l’arrivo improvviso dell’inverno.
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