Investire nel fitness, in particolare dopo la crisi pandemica, potrebbe rivelarsi una scelta vincente. Molte persone, infatti, tengono alla propria forma fisica e, per forza di cose, negli ultimi anni, non hanno potuto mantenere le proprie sane abitudini. Cosa serve per aprire una palestra? Vediamolo nello specifico in questo articolo.
Gli step per aprire una palestra
Per aprire una palestra va seguito il regolamento regionale e rispettata la normativa del comune dove ha sede l’attività. Innanzitutto, va scelta la forma giuridica: impresa individuale, società oppure associazione sportiva.
Inoltre, si può decidere di aprire un’attività in proprio oppure in franchising: in quest’ultimo caso, si avrà a disposizione un brand, un know how e un piano marketing avviato. I costi di apertura saranno sostanzialmente sostenuti dalla casa madre, che fornirà attrezzature e allestimenti. Di contro, però, la maggior parte dei profitti andranno alla società madre.
Esistono poi precisi requisiti da rispettare per l’imprenditore. In particolare, colui che vuole aprire una palestra non deve:
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avere riportato condanne superiori ai tre anni;
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essere stato sottoposto a sorveglianza speciale;
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aver riportato condanne per reati contro la moralità pubblica, il buon costume, contro la sanità;
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aver commesso reati in stato di ubriachezza o sotto effetto di stupefacenti.
Anche il locale deve presentare dei requisiti particolari: deve essere agibile, deve avere la destinazione d’uso in linea col piano urbanistico, deve essere dotato di un impianto di ventilazione meccanica e deve rispettare la normativa sull’inquinamento acustico.
Sul fronte burocratico, serve copia della polizza assicurativa e dei documenti relativi al locale, ovvero planimetria, conformità degli impianti, idoneità statica delle strutture, valutazione sull’impatto acustico e rispetto delle norme igienico sanitarie. In aggiunta, va presentata al comune la SCIA (segnalazione di inizio attività), che va inoltrata anche all’Agenzia delle Entrate, va aperta la Partita Iva e va fatta l’iscrizione al registro delle imprese.
In totale, se si considera un locale di medie dimensioni (250 mq), la spesa per aprire palestra si aggira intorno ai 100mila euro. A questo investimento vanno però aggiunti altre spese come i costi di gestione, gli affitti e gli stipendi dei dipendenti, i quali devono essere selezionati con cura al fine di offrire un servizio soddisfacente ai potenziali clienti.
Come far conoscere la propria palestra
Un aspetto fondamentale da curare affinché la propria palestra raccolga fin da subito il favore dei clienti è la promozione. In altri termini, la palestra va fatta conoscere al pubblico sfruttando tutti i canali a disposizione attraverso i quali è possibile entrare in contatto con i potenziali clienti.
Una prima idea può essere quella di realizzare gadget personalizzati con il logo della palestra: presenta costi limitati e può essere un modo per attrarre nuovi clienti e fidelizzare gli iscritti. Ad esempio, una borraccia può essere molto utile per chi ama allenarsi in palestra, quindi è una soluzione coerente con il brand da pubblicizzare. Si può anche pensare alla realizzazione di un abbigliamento promozionale come delle magliette personalizzate con logo e nome della palestra, da regalare ad esempio a chi si iscrive oppure a chi porta un amico, in modo da accrescere sia la brand awareness dell’impianto sia il senso di appartenenza dei clienti.
Imprescindibile per le palestre è dotarsi di un sito web, senza il quale esiste il rischio di essere percepiti come poco affidabili. Con costi limitati, il sito permette di promuovere novità, costi e locale con video e foto.
Altro aspetto da curare è la presenza sui social media, che possono essere sfruttati per pubblicizzare la propria attività in modo facile e veloce e che permettono di ottenere una grande visibilità come ritorno.
Un altro modo per promuovere la propria palestra è offrire lezioni gratuite, attraverso le quali il potenziale cliente ha la possibilità di entrare in contatto col locale e con il personale, sperimentando in prima persona se i corsi a disposizione sono ben realizzati o meno.
Infine, per la visibilità dell’attività si può ricorrere anche ai tradizionali volantini da distribuire agli abitanti della zona e di quelle limitrofe alla propria attività.