Caso Scabec, cinque ore di interrogatorio per la Tartaglione - Le Cronache
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Caso Scabec, cinque ore di interrogatorio per la Tartaglione

Caso Scabec, cinque ore di interrogatorio per la Tartaglione

di Erika Noschese

È stata ascoltata per circa cinque ore dalla Guardia di Finanza, su delega del Pm Di Mauro della Procura di Napoli, come persona informata dei fatti Assunta Tartaglione, ormai ex presidente del consiglio di amministrazione della Scabec. Le fiamme gialle, dopo i primi licenziamenti hanno dato il via ad un’inchiesta per far luce sugli oltre tre milioni di debiti che stanno portando la società in house della Regione Campania a rischio scioglimento. Al momento, come più volte ribadito, non ci sono iscritti sul registro degli indagati né ipotesi di reato. Quella della Guardia di Finanza mira a far luce su una gestione, quella di Antonio Bottiglieri tutt’altro che trasparente. Sotto sequestro, fino ad ora, atti e documenti dal 2015 al 2021 e le collaborazioni con la fondazione Donnaregina, altro ente fortemente voluto dalla Regione Campania. A lanciare l’allarme i primi sedici licenziamenti che risalgono al mese di gennaio, poco dopo la nomina del Cda composto dalla Tartaglione, Aniello Salzano e Rosalia Santoro, la prima a rassegnare le dimissioni mentre la barca affonda. Dei 48 contratti ben 46 sono a tempo determinato ma molti di questi non rispettano i requisiti di legge e sono stati dichiarati nulla, stipulati dal 2016 ad oggi, con stipendi mensili anche di oltre 8mila euro al mese lordi. Proprio il presidente del CdA nell’ultima relazione presentata al socio unico ha chiesto alla Regione Campania provvedimenti contro Bottiglieri che avrebbe finanziato eventi per 2,8 milioni senza adeguata copertura economica tanto da rendere impossibile approvare il bilancio consolidato relativo all’anno 2021. Eventi, assunzioni, collaborazioni, sedi dislocate che rendono la vicenda sempre più oscura e non è difficile credere che da qui a breve potrebbero spuntare i primi indagati. Al momento, la Tartaglione è stata ascoltata dalla Guardia di Finanza in qualità di persona informata dei fatti. A lei, così come ad Aniello Salzano e alla Santoro, nulla può essere imputabile: fin dal primo giorno del loro insediamento hanno informato Palazzo Santa Lucia dei debiti e dell’impossibilità di poter lavorare, fino alle dimissioni, rassegnate ufficialmente nei giorni scorsi e che hanno portato ora alla nomina di Luigi Riccio che guiderà l’ente regionale fino al nuovo bando. Bando che, per i lavoratori, è invece escluso. Il CdA, per provare a reintegrare parte dei lavoratori licenziati aveva infatti ipotizzato un bando, con quota riservata ma senza l’approvazione del bilancio non si può procedere. Tutto, per ora, è bloccato. La palla è passata nelle mani della Regione che dovrebbe decidere se sciogliere la società o se versare una somma di denaro importante per colmare i debiti. Nulla al momento è stato fatto o deciso mentre le fiamme gialle continuano la loro attività investigativa. Nei prossimi giorni potrebbero esserci nuovi interrogatori che potrebbero dare una svolta importante alle indagini con le prime iscrizioni nel registro degli indagati e, verosimilmente, le prime ipotesi di reato. Non si esclude che possa essere già stato interrogato Bottiglieri o che ciò possa avvenire già nei prossimi giorni.