“In più occasioni ho avuto modo di chiarire che la scelta di non partecipare alle Commissioni è una mia volontà personale, dettata dalla necessità di non gravare sulle spalle del Comune e, soprattutto, perché per me la politica si fa tra la gente e non in un palazzo”. Si difende dalle accuse l’avvocato penalista Michele Sarno, capogruppo di Fratelli d’Italia che, in più occasioni, è finito al centro delle polemiche per aver accumulato zero presenze in commissione. Avvocato Sarno, sotto accusa dopo la sua decisione di non partecipare alle commissioni. Posizione, la sua, che ha già ampiamente chiarito ribadendo la sua volontà di non gravare sulle spalle del Comune di Salerno… “Non mi risulta che questa critica sia stata avanzata dai consiglieri comunali, sicuramente da alcuni giornalisti. Non mi sottraggo alle accuse, rispondo chiarendo che, da candidato sindaco, ho ritenuto giusto – in un atto di grande disponibilità – cedere tutte le commissioni, ad eccezione della Trasparenza che ho tenuto io mentre le altre le segue il consigliere Mimmo Ventura con il quale c’è un rapporto di grande collaborazione, mi tiene aggiornato sui lavori costantemente. In campagna elettorale ho fatto determinate affermazioni e vorrei chiarire il concetto per il quale non partecipo alle commissioni, fermo restando che rispetto i colleghi che lo fanno ma io ho fatto una scelta differente: ritengo che il lavoro di consigliere comunale debba essere svolto tra la gente e per la gente; le persone hanno il mio numero personale, sanno dove trovarmi per segnalarmi i loro problemi e mi impegno per trovare una soluzione, anche sottoponendoli all’attenzione dell’amministrazione comunale; faccio il consigliere comunale per i cittadini anche perché ritengo, e questa è una mia valutazione personale, ritengo che la partecipazione alle commissioni costituisca un aggravio per le casse comunali e, di conseguenza, per le tasche dei salernitani. Viviamo in un periodo storico particolare e, per quanto mi riguarda, vorrei evitare questo aggravio per i cittadini, non voglio essere per loro un peso. Poi, rispetto il lavoro delle commissioni ma io ne faccio uno altrettanto attento e adeguato interfacciandomi direttamente con i cittadini ma ciò non toglie che io segua i lavori della commissione proprio attraverso il consigliere Ventura e studio le problematiche presenti in città per trovare adeguate soluzioni”. Lei ha basato la sua campagna elettorale su uno slogan ben preciso, “la politica per la gente e tra la gente” e sembra continuare su questo percorso… “Diciamoci le cose come stanno, nelle commissioni vige lo stesso schema del consiglio comunale, ovvero maggioranza e minoranza e alla fine, le decisioni vengono prese in un contesto di maggioranza e ritengo che questo lavoro io possa continuare a svolgerlo attraverso le interrogazioni, le richieste avanzate in consiglio comunale, gli interventi. Voglio che si inizi a rispettare la mia opinione, continuo a far finta di niente rispetto ad alcune affermazioni ma io faccio politica tenendo fede a quel contratto sottoscritto con i miei elettori, devo dare risposte alla mia città, ai miei concittadini e non partecipo alle commissioni perché ritengo di poter svolgere lo stesso lavoro durante il consiglio comunale, senza aggravare sul riconoscimento economico che viene dato per la partecipazione alle commissioni; è una mia scelta personale che rivendico perché egualmente rispettabile, fermo restando che avevo già delegato le commissioni al consigliere Ventura, tenendo per me solo la Trasparenza. Mi rendo conto che la mia politica, la mia lealtà verso i cittadini, la coerenza possano dar fastidio a qualcuno, non sono attaccabile su nulla e in maniera strumentale si vogliono sventolare bandiere e adottare argomenti che qualificano chi li pone in campo. In questa città si dovrebbe parlare di cose che maggiormente interessano ai cittadini come la vivibilità, i problemi che ci sono e che sono ancora irrisolti. Mi meraviglia che si parli della mia assenza nelle commissioni e non della proposta fatta in consiglio comunale quando ho proposto di rinunciare all’indennità per contribuire a far riprendere il circuito economico perché, da un lato, ci troviamo persone disoccupate e crisi economica e dall’altro sindaco e assessore che si aumentano lo stipendio. Io avevo già detto che avrei donato il corrispettivo del massimo emolumento e a conferirlo ad un’associazione di beneficienza. Qualcuno dirà che questa è una proposta populista ma ho sempre agito così nella mia vita, a differenza di tanti altri. Ci sono emolumenti importanti, il Comune gode di adeguamenti economici e in un periodo storico così delicato, avevamo il covid che continua a condizionarci, viviamo una guerra che avrà conseguenze anche sul nostro Paese e in questa fase la politica dovrebbe dare una buona impressione di sé e questo è il mio modo di fare politica tra la gente, per la gente, dando il proprio contributo”.
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