Harpissima: quando gli opposti si attraggono - Le Cronache
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Harpissima: quando gli opposti si attraggono

Harpissima: quando gli opposti si attraggono

Gran concorso di pubblico all’auditorium del Liceo musicale Alfano I per la serata inaugurale della tappa salernitana con il concerto di arpa e quintetto di brass

 Di Simone Parisi

Con questa idea, un concerto per arpa e brass, il Maestro Valentina Milite ha deciso di inaugurare il progetto Harpissima che ha fatto tappa a Salerno, nell’auditorium del Liceo musicale Alfano I, offerto con entusiasmo dal Dirigente scolastico Elisabetta Barone. Eterogeneo il programma che ha proposto musiche di: Mascagni, Piovani, Salzedo, Carosone e Morricone, arrangiate magistralmente per arpa e Brass Ensemble dai Maestri Marco Cuciniello e Raffaele Alfano, il quale ha anche ricoperto il ruolo di I tromba. Musiche amatissime e significative, che abbinate ad una buona esecuzione, riescono davvero a toccare il cuore degli ascoltatori. Il suono dolce e magico dell’arpa paradossalmente, grazie alla maestria dei musicisti, è riuscito a fondersi in maniera estremamente elegante all’organico proposto, svolgendo un ruolo sia di accompagnamento che di protagonista. È ben comprensibile l’intesa tra i componenti della formazione che oltre all’arpista Valentina Milite e al trombettista Raffaele Alfano, ha schierato Giulia Autuori alla II tromba, Luigi Calabrese al corno, Rocco Grimaldi al trombone e Giuseppe Granato alla tuba, i quali hanno sottolineato la longeva collaborazione che ad oggi ha compiuto ben  cinque lustri di attività. Ciò ha giocato un ruolo fondamentale poiché la fusione insolita di strumenti totalmente opposti non è una cosa molto semplice e per tutti. Abbiamo potuto apprezzare una eccellente padronanza delle dinamiche da parte degli ottoni, nonché la maestria tecnica, e la capacità di adattarsi al contesto sopra le righe. Tutto ciò, amalgamato alla presenza dell’arpa che ha dato un tocco di dolcezza in un mare d’impeto. Il concerto si è aperto con la celebre colonna sonora del film del grande Federico Fellini “8½” Scritta da Nino Rota e intitolata “Huit et Demi” arrangiata da Jean Brouquières. L’allegro e spiritoso tema cromatico affidato prima al Corno e poi alla tromba, con l’accompagnamento della tuba, e un gioco di “botta risposta” con il trombone hanno hanno fatto subito intuire al pubblico le tematiche della serata. I musicisti hanno, quindi proposto due brani di Ennio Morricone, planetario compositore di musiche da film recentemente scomparso. I brani in questione “Deborah’s theme (C’era una volta in America)” e “La Califfa”, arrangiati da Raffaele Alfano. Nel primo brano abbiamo salutato l’arpa prendere possesso di scena, accompagnata da un dolce ma solido tappeto tenuto dagli ottoni gravi, sviluppare il suo tema, per poi cedere il testimone alle trombe e terminare con la fusione empatica dei due strumenti che hanno intonato, insieme, il tema. Nel secondo brano invece, il Maestro Alfano ha impugnato le redini enunciando il tema de “La Califfa” con il trombino in la, quale strumento più adatto per dare al tema la stessa intensità timbrica che in origine ha con l’oboe. In questo pezzo l’arpa ha occupato una posizione intermedia, tra protagonismo e accompagnamento, intersecandosi con il tema del trombino. Dopo un primo momento “cinema”, abbiamo “strambato” verso qualcosa di composto originariamente per arpa, “Tango” di Carlos Salzedo, arrangiato dal Maestro Marco Cuciniello. In questa pagina l’arpa è la reale protagonista in quanto l’arrangiatore non ha modificato la partitura di essa, lasciandola invariata e dando agli ottoni un ruolo di sostegno e accompagnamento. Qui oltre allo strumento abbiamo applaudito anche il Maestro Valentina Milite che, con grande abilità e perizia, ha gestito in maniera impeccabile il genere del brano. Tornando al cinema, è stata poi, eseguita, una delle colonne sonore più celebre e significative del cinema italiano, “La vita e bella”, colonna sonora dell’omonimo film di Roberto Benigni firmata da Nicola Piovani. Ha iniziato l’arpa enunciando l’armonia del pezzo che viene sopraggiunta dalla tromba che enuncia la dolce melodia che riconduce, purtroppo, alle attuali vicende. Subito dopo aver concluso questo primo tema sentiamo l’arpa enunciare le prime note di quella rumbetta che viene sviluppata anche dagli ottoni.  Dopo l’estremo sforzo degli ottoni nel controllare una dinamica alquanto ritenuta per la Vita è ( sempre!) bella, si sono scatenati eseguendo come gran finale un brano per sfoggiare il loro impeto, il brano in questione è “Torero” di Renato Carosone, naturalmente arrangiato dal Maestro Raffaele Alfano. Un brano caratteristico della cultura musicale partenopea in cui vediamo l’arpa in una funzione di accompagnamento enunciando di tanto in tanto il tema che viene poi ripreso dagli ottoni. Terminato il concerto ufficiale, il pubblico con un caldo applauso ha richiesto un bis e i musicisti hanno decise di rieseguire “La vita è bella” per chiudere in bellezza col sorriso.