A Salerno da sei giorni ma sul volto ancora tanta paura - Le Cronache
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A Salerno da sei giorni ma sul volto ancora tanta paura

A Salerno da sei giorni ma  sul volto ancora tanta paura

di Monica De Santis

E’ arrivata da poco meno di sei giorni Anna Sharoshi, 76 anni ed un passato da docentedi letteratura russa, ha lasciato la sua casa in Ucraina ad altri suoi connazionali che l’avevano persa a causa delle bombe. Ma ha lasciato anche un’altra figlia, con il marito e i nipotini. Lei è partita, troppo anziana e malata per rimanere da sola ad assistere alla guerra. Ha raggiunto la figlia Yaroslava Khimich, che da anni vive e lavora a Salerno. Sul suo volto ancora la paura per quello che ha visto, proprio come ci racconta la figlia… “E’ arrivata in pullman, ha attraversato la frontiera in Ungheria e arrivata insieme ad altre pers”one. Un viaggio lungo e stancante. Ha lasciato una situazione drammatica. Erano giorni che non riusciva a dormire, perchè alle 2 o alle 3 di notte suonavano le sirene per avvisare le persone di scappare e nascondersi. Ha passato ore intere e notti intere nei bunker sotterannei. Ma viste le sue condizioni di salute, abbiamo deciso che doveva venire via di lì. E nonostante sia arrivata da sei giorni è ancora molto spaventata e non riesce ancora ad adattarsi, sobalza quando sente le sirene passare. E poi è molto triste, gli manca la sua casa, la sua terra, la sua vita di prima”. Yaroslava ci racconta che mamma Anna prima di partire ha voluto lasciare la sua casa ad un’altra famiglia… “Prima di partire, ha deciso di accogliere in casa un’altra famiglia di cinque persone, che purtroppo hanno avuto la loro casa distrutta ed ora vivono in casa di mia madre, fino a quando lei non tornerà”. Già perchè la signora Anna Sharoshi non vuole rimanere a Salerno, vuole tornare nella sua casa, tra le sue cose, vuole stare con i suoi amici e parenti… “In Ucraina – racconta ancora la signora Yaroslava – c’è mia sorella con i miei nipoti, poi ci sono i miei zii, i cugini. Tanti parenti, che al momento non hanno ancora deciso se partire o rimanere. Non è facile decidere, perchè non è facile partire. Ma soprattutto, ogni giorno, loro hanno la speranza che tutto possa finire, che si trovi un accordo per finire questa guerra così assurda. Ma se le cose continuano in questo modo, purtroppo saranno costretti anche loro a scappare, come hanno fatto già in tanti. Non è una situazione facile, stiamo vivendo alla giornata tutti quanti, noi che stiamo qui e loro che stanno lì. C’è tanta paura, ma anche tanta speranza che presto tutto possa finire e si possa tornare a casa per ricostruire quello che hanno distrutto”.