di Erika Noschese
“Salerno è una città sotto sequestro”. Così la leader dell’opposizione Elisabetta Barone commenta la decisione della maggioranza di lasciare l’aula al momento del voto relativo alla proposta di dieci consiglieri d’opposizione di affidare i servizi di manutenzione del verde pubblico e dei parchi comunali ad un unico gestore, di interrompere l’iter di cui al capitolato di appalto del 10 gennaio con conseguente affido temporaneo e provvisorio a soggetti che hanno i requisiti ed hanno manifestato la propria disponibilità ad eseguire le attività di cui al bando; di dare mandato agli uffici affinché predispongano tutti gli atti necessari per l’indizione di opportuno bando per l’appalto ad unico soggetto esterno della gestione dell’intero verde pubblico comprensivo della manutenzione ordinaria, la guardiania e la custodia dei parchi ed ogni altra attività inerente; di dare mandato agli uffici affinché predispongano tutti gli atti necessari per l’affidamento in house a società partecipata della gestione dell’intero verde pubblico comprensivo della manutenzione ordinaria, la guardiania e la custodia dei parchi ed ogni altra attività inerente. A ribaltare la situazione, già di per sé compromessa con animi accesi tra maggioranza e opposizione ci ha pensato il Psi: il capogruppo Filomeno Di Popolo ha infatti invitato i colleghi a far saltare il numero legale, lasciando la seduta poco prima del voto. “Apprezzo e condivido il lavoro dell’amministrazione, sulla pelle dei lavoratori non può esserci scontro tra noi e l’opposizione”, ha dichiarato il socialista chiarendo che la decisione di lasciare l’aula è solo un tentativo di non chiudere nessuna porta in faccia ai lavoratori. “Non abbiamo voluto bocciare una proposta solo perché pervenuta dall’opposizione ma non possiamo votarla, non così e non dopo i chiarimenti dell’assessore Natella”, ha infatti aggiunto il capogruppo del Psi. L’assessore alle Politiche Ambientali ha infatti chiarito le linee guida dell’Anac non consentono di affidare il verde pubblico ad un unico soggetto esterno: si tratta, infatti, di un servizio rivolto alle piccole e medie imprese e nella programmazione del bilancio il dirigente comunale indica la divisione dell’appalto, per i parchi e le strade. “Non si possono interrompere gare in corso, sarebbe un danno per l’ente e per gli stessi servizi – ha ribadito Natella – L’affidamento in house si può immaginare ma deve essere fatto solo nell’ottica di una valutazione del mercato e nel caso del primo bando è avvenuto, abbiamo ricevuto ben dieci offerte; poi, bisogna valutare la specifica del beneficio con la possibilità di un risparmio a fronte di un servizio qualitativamente maggiore”. La possibilità di un gestore unico è comunque prevista in quanto la società o ditta interessata potrebbe presentare un’offerta per tutti i lotti e aggiudicarseli. A lanciare la proposta di offrire ai dipendenti un titolo preferenziale è la consigliera Barone: “I lavoratori hanno diritto a bandi riservati, destinati a chi ha lavorato per anni nella pubblica amministrazione – ha dichiarato la leader dell’opposizione – E’ una questione politica e come tale va risolta. Occorrono scelte efficaci ed efficienti. In aula erano presenti anche alcuni lavoratori delle cooperative sociali, il segretario della Fiadel Angelo Rispoli e della Fp Cgil, Antonio Capezzuto. “Noi facciamo appello, al di là degli schieramenti politici: i lavoratori delle cooperative sociali sono da cinque mesi senza lavoro; circa cento famiglie salernitane senza stipendio mentre la natura sta crescendo, non attende i tempi della politica”, ha dichiarato Rispoli che ha scritto una lettera all’amministrazione comunale tutta chiedendo una svolta alla loro disperata situazione. “Vi chiediamo di costruire un’azienda partecipata che garantisca direttamente e per sempre il verde, garantendo una gestione efficace ed efficiente o di affidare la gestione ad una partecipata già esistente”, hanno scritto le famiglie dei lavoratori.