Nonostante i risultati raggiunti, infatti, ancora oggi viviamo in una società di stampo patriarcale che fa sì che l’uomo ricopra, nella maggior parte dei casi, ruoli di comando che, meritocraticamente parlando, potrebbero essere ricoperti da donne.
Di Roberto Sidoti
La disparità di genere è, come il razzismo e l’omofobia, un argomento purtroppo sempre attuale nonché un problema contro il quale milioni di individui si sono battuti e continuano a battersi da oltre due secoli. Ma scaviamo più a fondo la questione. Fin dalla Rivoluzione francese del 1789 le donne hanno lottato per la propria indipendenza e per guadagnare diritti che fino a quel momento erano previsti solo per il sesso maschile; è nel 1872 che nasce il primo movimento femminista delle “Suffragette” e nell’arco di tempo che va da allora ad oggi, con continue lotte e proteste, il “gentil sesso” è riuscito ad ottenere molti dei risultati sperati. Leggendo queste poche righe una domanda sorge spontanea: si può, allora, nel 2022, parlare davvero di parità di genere? Purtroppo, la risposta è no. Nonostante i risultati raggiunti, infatti, ancora oggi viviamo in una società di stampo patriarcale che fa sì che l’uomo ricopra, nella maggior parte dei casi, ruoli di comando che, meritocraticamente parlando, potrebbero essere ricoperti da donne. Sempre attuale è, inoltre, la disparità di salario tra donne e uomini che ricoprono lo stesso ruolo o ancora la difficoltà di assunzione per una donna dovuta a eventuali maternità che spesso portano, per un qualsivoglia lavoro, a preferirle un esponente del sesso maschile. Avere volontà di combattere, però, a volte non basta. Spesso non si può fare nulla: basta pensare alle molte donne afghane che, dopo la presa di potere da parte dei talebani nel 2021, hanno preferito scappare dal proprio Paese piuttosto che accettare di tornare alla condizione di non-vita a cui erano state relegate fino all’arrivo degli americani nel 2001. Tutti questi esempi, però, non sono abbastanza per capire veramente quanto le donne nel corso degli anni abbiano sofferto e quanto sia importante, per tutta la società civile, non solo per loro, raggiungere una situazione di identità con il sesso maschile: sarebbe ora di trovare una soluzione a questa piaga. Certo, più facile a dirsi che a farsi: se in oltre due secoli ancora non siamo arrivati alla tanto acclamata “parità dei sessi” un motivo c’è! Ed è in realtà anche semplice da capire: è l’avidità dell’uomo che lo porta a voler difendere il proprio ruolo di supremazia a tutti i costi, anche calpestando chicchessia . Tale motivazione è causa di ogni conflitto, oppressione e genocidio avvenuto dagli albori della società umana ad oggi. Serve poco, quindi, per raggiungere l’ideale di una società equa promulgato dalle suffragette, basta una buona dose di umiltà e una giusta sensibilizzazione che parta dall’infanzia di ognuno di noi.