di Erika Noschese
Tonia Willburger, Angelo Caramanno, Mimmo De Maio. Sono i nomi degli attuali consiglieri comunali, esclusi dalla giunta Napoli, almeno nel caso dei due esponenti dei Progressisti per Salerno. Dopo l’inchiesta della Procura di Salerno sui presunti appalti truccati (e che vede tra gli indagati proprio il primo cittadino) infatti, il sindaco Napoli ha deciso di escludere dalla giunta proprio i Progressisti per evitare l’ingresso in consiglio comunale di Alessandra Francese, agli onori della cronaca dopo quanto accaduto il giorno delle elezioni: il marito ha infatti diffuso un audio whatsapp, invitando i dipendenti della sua cooperativa sociale a votare per la moglie. Per questo, ora è finito sotto inchiesta e il primo cittadino ha deciso di “punire” la moglie escludendo i Progressisti. E così ha fatto. Ma mentre gli altri sono stati “premiati” (vedi la nomina nel consiglio generale dell’Asi) per Caramanno e De Maio nulla da fare. Mentre quest’ultimo si accontenta di guidare la commissione Mobilità, l’ex assessore all’Ambiente e allo Sport sperava almeno in una delega, per portare avanti – accanto al lavoro della commissione Sport – il lavoro avviato nei cinque anni. Discorso a parte per la Willburger che non è riuscita ad entrare in giunta (è entrata in consiglio subentrando a Natella che guida l’assessorato alle Politiche Ambientali) ma, per il lavoro avviato, sperava di ottenere la delega alla Cultura. In questi mesi, il sindaco Napoli avrebbe ricevuto lettere dagli operatori della cultura, associazioni, anche del nord Italia, per chiedere almeno una delega per la Willburger dandole così l’opportunità di continuare il lavoro svolto in questi anni, con un percorso ben avviato e che – nonostante la pandemia – ha dato i suoi frutti. Anche in questo caso il sindaco Napoli avrebbe fatto orecchie da mercante. La sensazione è che il primo cittadino non voglia concedere al Psi altra delega, oltre all’assessorato alle Politiche Ambientali mentre Caramanno e De Maio stanno pagando uno scotto che non spetta a loro. Non sono indagati, non compaiono nelle intercettazioni, hanno lavorato per cinque anni ma nessun riconoscimento ai Progressisti mentre si porta in alto i nomi di coloro che sono rimasti fuori da Palazzo di Città. Nel frattempo c’è chi spera nel rimpasto per ottenere un posto in giunta. E’ il caso di Rocco Galdi che, in più occasioni, avrebbe ribadito al sindaco la sua volontà di guidare un assessorato, forte del risultato ottenuto o di Antonio Fiore, sperava di ottenere la delega allo Sport. E ci spera ancora oggi, considerando che oggi è il primo cittadino a detenere la delega.