Tornano in piazza i genitori No Dad per dire no alla chiusura delle scuole - Le Cronache
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Tornano in piazza i genitori No Dad per dire no alla chiusura delle scuole

Tornano in piazza i genitori No Dad per dire no alla chiusura delle scuole

di Monica De Santis

Anche a Salerno ieri mattina, un gruppo, non numerosissimo di genitori, accompagnato da qualche docente e da alcuni alunni ha manifestato per dire ‘no’ alla sospensione della didattica in presenza stabilità dal Governatore Vincenzo De Luca per le scuole materne, elementari e medie e per dire no alle ordinanze emesse da numerosi sindaci che invece hanno sospeso anche le attività didattiche in presenza delle scuole superiori. In piazza Amendola si sono ritrovati i rappresentanti del coordinamento Scuole Aperte Salerno ma anche i Cobas Scuola ed altre associazioni nate ad inizio pandemia, quando le scuole furono chiuse per la prima volta dal Governo Conte. Una manifestazione organizzata velocemente e spontaneamente. Una manifestazione non solo per dire no alla sospensione delle attività scolastiche ma anche per chiedere che tutto ciò che era stato promesso lo scorso anno e quello prima, venga finalmente realizzato a partire dal potenziamento della rete dei trasporti di cui si è tanto parlato ma non si è mai visto un reale miglioramento. Fino ad arrivare ai sanificatori in tutte le aule e alla riduzione del numero di alunni per classe. Ieri mattina, come detto, in piazza Amendola a manifestare non solo i genitori. Con loro anche alcuni insegnanti, come la professoressa Annamaria Aliberti che parla di posizioni assolutamente contrastanti… “Noi abbiamo avuto modo di vedere come all’interno della scuola ci sia una grande sicurezza per quanto riguarda soprattutto i bambini. I bambini sono in una situazione, come diceva il ministro Bianchi, di controllo all’interno della scuola. Ci sono stati certamente dei bambini che sono risultati positivi. Non dobbiamo nasconderlo, ci mancherebbe, però non ci sono state le catene di contagio, perchè seguendo i protocolli è possibile riuscire a prevenire. Per questo non capiamo questa ordinanza del Governatore. Non è giusto che i nostri ragazzi della Campania debbano essere sempre i soli a pagare e quindi vivere situazioni discriminatorie rispetto al resto dell’Italia. Se ci fosse stato realmente zona rossa e quindi difficoltà effettiva per quanto riguardava la sanità o altro, allora potevamo anche accettarlo, ma che paghino i nostri bambini quelle che sono le difficoltà che forse realemte ci stanno sui tracciamenti, non è giusto. Non si faccia pagare alla scuola ed i bambini per le mancate organizzazioni di altri”.

Alessandro D’Auria: “Volevamo evitare di tornare in piazza su questo tema”

“Non mi aspettavo di tornare in piazza, ma purtroppo siamo di nuovo qui perchè per l’ennesima volta, per il terzo inverno consecutivo, vengono chiuse le scuole in Campania. – dice il sindacalista Alessandro D’Auria – Ci ritroviamo di nuovo con il presidente della Giunta regionale che chiude le scuole e le chiude fino a fine mese, lascia aperte le superiori, però in realtà quello che ha fatto ha dato il la a una vera e propria guerriglia fondata naturalmente sulla paura e i sindaci, uno dietro l’altro, stanno chiudendo anche le superiori. Sempre e soltanto i ragazzi della Campania vengono discriminati. Su quali basi? Vogliamo vedere i dati. Adesso siamo qui per dire basta a tutto questo. Invito tutti i genitori a considerare i danni che avranno nel futuro per i nostri ragazzi, saranno sempre quelli della Campania ad avere perso due anni d’istruzione”.

Catello Lambiase: “De Luca non sa fare altro che chiudere le scuole”

In piazza, anche il consigliere comunale di Salerno del Movimento 5Stelle, Catello Lambiase, secondo cui il ‘governatore’ campano, Vincenzo De Luca, “utilizza le stesse misure utilizzate due anni fa, cioè non ha altra ricetta se non quella di chiudere. Non ha organizzato una sanità territoriale all’altezza, non ha organizzato i trasporti in modo tale da diluirli e fa ordinanze che non hanno senso. Dobbiamo come consiglieri supportare la battaglia di questi genitori. Una battaglia che dovrebbe essere anche del governo centrale. Chiudere le scuole è come quelle richieste che fanno i medici che non si aggiornano, ovvero fare le stesse ricette. De Luca, come detto, non ha altra ricetta se non quella di chiudere, non sa fare altro. E adesso ha messo in atto anche una discriminazione tra scuole superiori e le altre scuole”.

Gianluca De Martino: “Per noi è una scelta non giusta, non ragionata”

“Eravamo abbastanza sicuri, dopo gli ultimi decreti e i pronunciamenti del Tar, che non si doveva tornare in piazza per ribadire, l’assurdità della scelta regionale di non fare andare a scuola in presenza tutti i ragazzi e le ragazze della regione Campania”, sottolinea Gianluca De Martino del coordinamento ‘Scuole Aperte Salerno’ evidenziando di essere “mortificati, demoralizzati e ancora più arrabbiati perchè è una scelta illogica. In tutt’Italia si tornerà tra i banchi e non in Campania. Per noi è una scelta non giusta e non ragionata. Non ci sono ancora i dati chiari di quanto realmente può essere il pericolo”. Per lui, “una cosa è certa, a scuola non ci si contagia. Ci si contagia fuori dalle scuole. Non a caso i dati di aumento dei contagi in queste settimane in cui la scuola era chiusa, durante le vacanze natalizie, è una prova di ciò”.