Ciccone non entrerà in Consiglio regionale: dal Consiglio di Stato il no - Le Cronache
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Ciccone non entrerà in Consiglio regionale: dal Consiglio di Stato il no

Ciccone non entrerà in Consiglio regionale: dal Consiglio di Stato il no

di Erika Noschese

Lello Ciccone definitivamente fuori dal consiglio regionale della Campania. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che si è definitivamente pronunciato sull’appello, dopo il ricorso presentato dal forzista, dichiarandolo in parte inammissibile e in parte lo respinge, condannando la parte appellante alla rifusione delle spese processuali del presente grado di giudizio in favore dei controinteressati costituiti, liquidate complessivamente in euro 4000,00. Ciccone, candidato con Fratelli d’Italia, ha chiamato in causa il Ministero dell’Interno e la Regione Campania nei confronti di Corrado Matera e Tommaso Pellegrino oltre che Raffaele Maria Pisacane, Massimo Grimaldi, non costituiti in giudizio. Il forzista ha infatti chiesto l’annullamento, in parte qua, delle operazioni elettorali, del verbale dell’Ufficio centrale regionale presso la Corte di Appello di Napoli e dei verbali degli Uffici centrali circoscrizionali presso i Tribunali di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Salerno, dei risultati elettorali nonché dell’atto del 13 ottobre 2020 di proclamazione degli eletti del Consiglio Regionale della Campania relativamente alla elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale della Campania del 20 e 21 settembre 2020, nella parte in cui, conteggiando erroneamente il numero di voti validi ricevuti nella Circoscrizione di Salerno dalle liste “Forza Italia Berlusconi per Caldoro” e “Fare Democratico-Popolari” e il numero di voti validi ricevuti nelle Circoscrizioni di Caserta, Napoli e Salerno dalle liste “Italia Viva” e “Per le persone e la Comunità”. Ciccone è risultato il candidato più votato nella lista di Forza Italia, nella circoscrizione di Salerno, ma il partito non ha ottenuto il seggio. Con il ricorso di primo grado, depositato il 12 novembre 2020, si era dedotta con un primo motivo la discordanza tra i dati dei voti dell’Ufficio elettorale centrale circoscrizionale e i voti indicati nei verbali di alcuni sezioni, espressamente indicate nell’atto di gravame (Sez. 4 Ascea; Sez. 4 Centola; Sez. 3 Giffoni Sei Casali; Sez. 2 San Mauro Cilento; Sez. 29, 31, Pagani; Sez. 1 Caggiano; Sez.1 Casalbuono; Sez. 53, 73, 95, 127 Salerno), per cui alla lista Forza Italia sarebbero stati attribuiti 181 voti in meno di quelli risultanti dai verbali delle sezioni; poiché, la differenza di voti tra la lista Forza Italia e la lista Fare Democratico Popolari – che aveva ottenuto l’ultimo seggio assegnato con i resti nella circoscrizione provinciale di Salerno – era di 179 voti (in quanto nella circoscrizione di Salerno la lista Forza Italia aveva ottenuto la cifra pari a 25.739 e la lista Fare Democratico Popolari 25.918 voti), con i 181 voti in più il seggio sarebbe stato attribuito alla lista Forza Italia e quindi al ricorrente, essendo il candidato più votato in tale lista; inoltre, nella sezione n. 4 di Casal Velino risultavano attribuiti dall’Ufficio elettorale alla lista “Forza Italia” 10 voti rispetto ai 40 indicati nei verbale della sezione; poi, sul sito della Regione Campania era stato indicato un numero di voti attribuito a “Forza Italia” superiore a quello indicato dall’Ufficio elettorale per alcuni Comuni (Castellabate, Maiori, Sarno, Sassano e Scafati) per il numero complessivo di 50 voti; infine per molte sezioni era stata richiesta una verifica dei voti dal rappresentante di lista in seno alla Commissione provinciale circoscrizionale, che era stata rigettata; in alcune sezioni era stato indicato dall’ufficio elettorale un numero di voti pari a 0; per tali sezioni veniva quindi richiesta la verifica dei voti; è stato dedotto, altresì, che la lista “Fare Democratico Popolari” avrebbe ottenuto in base dati apparsi sul sito della Regione 8 voti in più di quelli risultanti dai verbali di alcuni Comuni (Casal Velino, Maiori, Moio della Civitella), quindi la lista Forza Italia avrebbe dovuto ottenere complessivamente 261 voti in più. Con un secondo motivo si lamentava poi la errata sovrastima dei voti attribuiti alla lista “Italia Viva” e una errata sottostima dei voti attribuiti alla lista “Per le persone e la comunità”, in quanto in alcuni Comuni delle circoscrizioni elettorali di Napoli e Caserta non vi era corrispondenza tra i dati dell’ufficio elettorale e quelli risultanti dal sistema eligendo del Ministero dell’Interno e dal sito della Regione Campania; si sosteneva pertanto che secondo i diversi dati pubblicati su tali siti il seggio residuo attribuito con i resti avrebbe dovuto essere diversamente assegnato e sarebbe spettato alla circoscrizione provinciale di Salerno; i dati risultanti dal sistema eligendo e dal sito della Regione Campania costituirebbero un principio di prova sufficiente per disporre ulteriori accertamenti istruttori da parte del Tribunale amministrativo. Il Collegio ha ritenuto di procedere ad una verificazione al fine di consentire l’accertamento dei dati risultanti dalle tabelle di scrutinio nelle sezioni per cui in primo grado era stata dedotta tale discordanza di dati (Sez. 4 Ascea; Sez. 4 Centola; Sez. 3 Giffoni Sei Casali; Sez. 2 San Mauro Cilento; Sez. 29 e 31 Pagani; Sez. 1 Caggiano; Sez.1 Casalbuono; Sez. 53, 73, 95, 127 Salerno), nonché per la Sezione n. 4 di Casal Velino per cui sarebbero stati assegnati alla lista Forza Italia 30 voti in meno di quelli risultanti dal verbale di Sezione (10 invece dei 40 indicati nel verbale di Sezione). Dalla verificazione effettuata dalla Prefettura di Salerno è risultato che effettivamente vi sono delle non corrispondenze tra i voti risultanti dalle tabelle di scrutinio, corrispondenti invece a quelle dei verbali di sezione per le sezioni 4 Ascea; sez. 4 Centola; Sez. 3 Giffoni Sei Casali; Sez. 29 e 31 Pagani; sez. 1 Caggiano; sez.1 Casalbuono; sez. 53, 73, 127 Salerno; mentre per le rimanenti sezioni, le cui tabelle di scrutinio sono state esaminate in sede di verificazione, è risultata la corrispondenza dei voti delle tabelle con quelli calcolati dall’ufficio elettorale (sez. 2 San Mauro Cilento, sez. n. 95 di Salerno). A seguito delle verificazione sono emersi 165 voti risultanti dalle tabelle di scrutinio e non attribuiti dall’Ufficio elettorale alla lista Forza Italia; mentre nella Sezione n. 14 di Capaccio sono risultati attribuiti erroneamente dall’ufficio elettorale alla lista “Forza Italia” 20 voti in più. Sono risultate difformità anche per i voti attribuiti alla lista “Fare Democratico Popolari”, alla quale, a seguito delle verificazione, sono risultati erroneamente sottratti 126 voti in sede di conteggio dell’ufficio elettorale (sezione n. 46 di Cava dei Tirreni; sezione n. 4 di Centola; sezione n. 31 di Pagani; nella sezione n. 14 di Nocera Superiore; sezione n. 53 di Salerno, sezione n. 22 di Nocera Inferiore; sezione n. 17 di Pagani sezione n. 5 di Tramonti). I voti complessivi per la cifra elettorale circoscrizionale sono risultati, quindi, a seguito della verificazione 26044 per la lista “Fare Democratico Popolari” e 25884 per la lista Forza Italia. Ne deriva una differenza di voti pari a 160 voti, tale che la non corrispondenza dei voti tra quelli dell’Ufficio elettorale e quelli delle tabelle di scrutinio non può condurre ad alcuna modifica del risultato elettorale e dell’assegnazione del seggio in contestazione al candidato della lista “Fare Democratico Popolare” signor Matera. La differenza di voti non può essere messa in discussione neppure con riferimento alle sezioni di Casal Velino e alla sezione n. 117 di Salerno per le quali non sono state trovate le tabelle di scrutinio, in quanto per tali sezioni le contestazioni mosse dall’appellante con il ricorso di primo grado erano limitate alla mancata attribuzione di trenta voti per Casal Velino; mentre i voti della sezione n. 117 di Salerno erano stati contestati nel ricorso incidentale con riguardo all’ attribuzione di due voti in più alla lista Forza Italia.