Salerno chiama New York risponde - Le Cronache
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Salerno chiama New York risponde

Salerno chiama New York risponde

Inaugurata la porta magica che ci accompagnerà fino al solstizio d’estate. Un ponte di note è stato lanciato dalle violiniste Annastella e Donatella GibboniAnnastella 

 

di Monica De Santis e Olga Chieffi

Chi non ha un congiunto, un amico che abbia cercato fortuna in America, sbarcò ad Ellis Island la famigerata stazione di ispezione per l’immigrazione per i milioni di migranti che arrivano negli Stati Uniti in fuga da guerre e fame, tutti tenuti ad esibire i documenti di viaggio che li avevano portati a New York. I passeggeri più poveri delle navi, quelli in terza classe, venivano inviati sull’isolotto per le visite mediche e le ispezioni burocratiche. Alle prime visite mediche dei dottori del servizio immigrazione chi doveva subire ulteriori accertamenti veniva marchiato con un segno sulla schiena pg per le donne incinte, k per l’ernia, x per problemi mentali e così via, quindi lo sbarco in traghetto a Manhattan, pronti a realizzare l’American dream. Ora l’isolotto è la sede dell’Ellis Island Immigration Museum, e racconta la storia delle migrazioni che hanno attraversato i continenti per giungere negli States. Ieri pomeriggio, in contemporanea, alle 15 (ora italiana) e alle 9 (orario americano) si è attivata la Slidedoor, ovvero un progetto voluto dal Comune di Salerno, con il sostegno della Presidenza della Regione Campania e di Scabec, e che ha visto la straordinaria collaborazione di Ellis and Statue of Liberty Island Foundation, del Consolato Generale d’Italia a New York e Slideworld. “Il Mondo ha bisogno di una porta” e la porta ieri si è aperta facendo incontrare due città e i loro concittadini. All’apertura della porta erano presenti il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, Mary Avery – Console Generale USA a Napoli; ed ancora Monsignor Andrea Bellandi, il parroco della Cattedrale don Michele Pecoraro, i comandanti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, gli assessori comunali Alessandro Ferrara, Gaetana Falcone e Paola De Roberto, la consigliera comunale già assessore alla cultura Antonia Willburger che lo scorso anno ha dato il via al progetto, ed ancora da New York Jesse Brackenbury – president Statue of Liberty and Ellis Island Foundation; Stephen Briganti – past president e fondatore di Statue of Liberty and Ellis Island Foundation; Fabrizio Di Michele – Console Generale D’italia a New York. “Abbiamo inaugurato la prima connessione Salerno – New York con la porta che abbiamo installato nell’atrio del Duomo di Salerno. – ha spiegato al termine della cerimonia il sindaco Vincenzo Napoli – E’ stata un’iniziativa toccante perchè abbiamo parlato con i nostri amici d’oltre oceano, con un sentimento di fraterna collaborazione. Si sono toccate corde probabilmente sensibili del nostro retaggio, della nostra storia. Ciascuno di noi avrà avuto un’emigrante negli Stati Uniti e dall’altro lato si guarda all’Italia come un luogo dove ritrovare da parte di molti le proprie origini e il proprio retaggio. Questa porta sarà aperta per sei mesi e sarà possibile seguire eventi, incontrare persone e darsi appuntamento con un nostro parente, amico e incontrarsi e scambiarsi abbracci virtuali”.Felice per l’iniziativa Mary Avery, Console Generale USA a Napoli, che dopo l’inaugurazione ha voluto visitare la Cattedrale e la Cripta… “Questo evento è un buon esempio dei legami duraturi tra gli Stati Uniti ed il Sud dell’Italia è la storia famigliare è la storia di Ellis Island che è la storia anche di Salerno. In questo senso abbiamo questo fortissimo legame familiare, ma anche per il futuro, per le generazioni che vengono qui a vedere questa SlideDoor è un’opportunità enorme”. Il ponte con New York è costruito spesso dalle note di una melodia, dalle immagini di un film, dal segno artistico italiano che viene da molto più lontano di quello americano. Siamo noi italiani i figli di Cristoforo Colombo e l’omaggio musicale è stato affidato a due virtuose del violino Annastella e Donatella Gibboni, che hanno dedicato un particolare arrangiamento del tema di Deborah da “C’era una volta in America” firmato da Ennio Morricone simbolo di esaltazione di tracce melodiche spesso fortemente emozionali, in una trama di armonie intelligenti. Donatella e Annastella hanno giocato col tema del Maestro come materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa zona della musica che ci riempie quasi inspiegabilmente l’anima. Emozione purissima nell’esecuzione di una delle più belle invenzioni di Morricone, alla quale teneva moltissimo perché esprimeva molto bene il suo ideale di melodia scritta con un esiguo numero di note col massimo risultato. Per il saluto a New York Donatella e Annastella hanno scelto la Passacaglia dalla Suite n°7 in G minore per clavicembalo di Handel nella trascrizione di Johan Halvorsen: il “tema” è una breve sequenza di quattro misure di otto accordi un ritmo puntato che ha genera una serie di variazioni emozionanti in un tour de force di invenzione musicale e ardui virtuosismi, che le violiniste hanno reso semplici, immediate e “sorridenti”. A conclusione della cerimonia, è stata posizionata una targa dedicata a Philip Moore (il primo bambino arrivato ad Ellis Island nel 1892) e all’illustre Joe Petrosino, figlio di Salerno, pioniere di un nuovo modello di sicurezza.