“Ho una amarezza, abbiamo perso vantaggio che aveva la Campania. In zona bianca avevamo l’obbligo di mascherina all’aperto ma non sempre lo abbiamo avuto. Ma qui i livelli di controlli sono pari a zero, ancora oggi nessuna pattuglia in nessun Comune fare una multa per il mancato uso della mascherina. Basterebbe questo per ridurre il 40% dei contagi. Se avessimo seguito questa norma…”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante il suo intervento in Consiglio regionale a proposito dell’emergenza covid. “Oggi la situazione è omologata, si sono registrati i primi casi Omicron – ha aggiunto -. Dobbiamo controllare che non vengano sforati i parametri o ci facciamo male, per il livello contagio siamo sopra soglia. Reggiamo perché reggono i ricoveri”. De Luca fa notare che, “dal punto di vista strettamente sanitario, noi avremmo interesse ad andare subito in zona arancione”, ma “dal punto di vista sociale ed economico no, perché’ sarebbe una tragedia bloccare di nuovo l’economia della regione”. In questo momento, quindi, “stiamo cercando di liberare posti nei reparti ordinari per accogliere malati Covid, sapendo che questo è qualcosa che pesa sulla vita della nostra comunità, perché’ ritardiamo altri interventi, non quelli urgenti ovviamente”. Per quanto riguarda le terapie intensive, aggiunge, “dobbiamo riaprire, sapendo che abbiamo un problema drammatico di personale. Il problema non sono le strutture – precisa – perché abbiamo realizzato l’anno scorso 120 posti aggiuntivi di terapia intensiva, ma mancano gli anestesisti, manca il personale e dobbiamo bloccare altre attività in altri reparti. E’ chiaro che se arriviamo a occupare il 10% delle terapie intensive non c’è altro da fare, dobbiamo chiudere il resto”. Il governatore ha poi ribadito che in Campania non mancano strutture ma personale e anestesisti: “L’anno scorso abbiamo realizzato 120 posti in terapia intensiva, abbiamo subito aggressioni mediatiche idiote, infami, ma mancano gli anesististi, manca il personale, non le strutture – ha detto – “In questo momento stiamo cercando di liberare posti di reparti ordinario per accogliere pazienti Covid sapendo che questa è una cosa che pesa sulla vita della nostra comunità perché ritardiamo altri interventi, non quelli urgenti ovviamente, ma per le terapie intensive abbiamo un problema di personale, non di strutture”
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