Tringali si dimetta dalla Fondazione Menna - Le Cronache
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Tringali si dimetta dalla Fondazione Menna

Tringali si dimetta dalla Fondazione Menna

di Michelangelo Russo

Tre anni fa criticai da questo giornale la presidenza di Tringali della Fondazione Menna per le modalità di conduzione di un veicolo di diffusione della cultura che mi trovavano in profondo disaccordo. Le piantumazioni sotto i riflettori di alberi commemorativi, la ramazza brandita da lui nelle foto dei quotidiani come marchio pubblicitario di una nuova primavera dell’Arte a Salerno, convegni disomogenei senza onorare il fine principale dello Statuto della Fondazione, e cioè la costituzione nella nostra città, finalmente, di un Museo dell’Arte Contemporanea vero e proprio, ebbene, tutti questi proclami, alla fine dei conti, hanno prodotto poco, sinora, di veramente duraturo nei decenni. Ma sarebbe facile, e ingiusto, adesso dirgli “Io te lo avevo detto!”.

Ma adesso, caro Claudio (e scusami se ti do del tu, conoscendoci noi benissimo da oltre 50 anni), è venuto il momento di fare una scelta.

Non puoi essere un controllore e un controllato nello stesso tempo. Tu sei un assessore che controlla anche una Fondazione che riceve dal Comune erogazioni di denaro pubblico, che seppure di modestissima entità (sono quattro soldi, diciamolo!) sono ossigeno per le piccole spese della Fondazione (luce, acqua, pulizie, telefono, etc). Ma sei tu che le eroghi a te stesso! Tu sei stato e sei un giurista di alto profilo. Sai bene che la logica del diritto non ammette situazioni del genere. Già queste semplici osservazioni, che l’opposizione di destra ha acutamente fatto rilevare, dovrebbero indurti domattina alle dimissioni dalla Fondazione. Mentre scrivo, è probabile che tu stesso lo abbia fatto. Ma c’è di più. Saprai, forse, che uno sparuto gruppo di appassionati di arte del nostro territorio (ripeto i nomi, oltre il mio: storici dell’arte come Matilde Romito, Antonio Braca, Massimo Ricciardi, Marco Alfano, oltre che Antonio Ilardi, coordinatore degli albergatori salernitani) ha tentato nei mesi scorsi di sensibilizzare le istituzioni alla destinazione dell’ex Tribunale come Museo territoriale della Provincia di Salerno. L’immenso patrimonio artistico della nostra terra giace in gran parte in depositi polverosi per mancanza di luoghi espositivi.

Nella crociata da noi intrapresa (che ha avuto anche l’approvazione dell’Arcivescovo Bellandi) avemmo nei mesi scorsi anche un incontro con l’on.le Piero De Luca, l’unico politico, in verità, che aveva avuto la sensibilità giorni prima di indire un dibattito pubblico sul destino dell’ex Tribunale. In quella occasione l’on.le Piero, a proposito di musei, ci comunicò che il Governatore padre stava trattando personalmente con la vedova di Filiberto Menna il comodato gratuito della collezione d’arte del marito al Comune di Salerno. Confortò il gruppo degli storici dell’Arte presenti il pensiero che il Governatore fosse dotato di sensibilità e conoscenze artistiche tali da condurre in prima persona una trattativa di selezione e di acquisizione di opere d’arte degne di avere collocazione imperitura in un edificio del Comune, a spese, ovviamente, dei contribuenti. La storia del lascito in segreto ebbe una svolta nella serata del 4 agosto, all’Arena dei Normanni: tema dell’incontro, Un Museo per Salerno! Relatore in primis il Sindaco Napoli. Presenti nel pubblico l’ex direttrice dei musei provinciali Matilde Romito e un’altra cinquantina di partecipanti, il Sindaco Napoli (forse prematuramente, e in sicura risposta polemica alla mia precedente critica sull’indifferenza politica a un Museo nel Tribunale) annunciò che la collezione della vedova Menna era stata acquisita e che sarebbe stata collocata nella splendida (ma malconcia) palazzina liberty delle ex Cotoniere di Fratte. Il tutto sotto l’egida della Fondazione Menna. Aggiunse che tutto ciò era stato già deliberato in Giunta. Bene! Stranamente, questo mecenatismo delle arti non è apparso nella campagna elettorale. Nemmeno una parola! Eppure San Matteo, il 21 settembre, avrebbe gradito forse più una casa per le opere d’arte dimenticate nei depositi, in compagnia del lascito Menna, che una piazza di gusto estetico un po’ discusso. Ora, l’operazione Menna è senz’altro in corso, e Tringali deve scegliere subito. La vedova Menna è il Presidente onorario della Fondazione di cui lui è Presidente eletto. Deve scegliere! Gli suggerisco di rimanere assessore alla Trasparenza. E’ un compito molto più importante di quanto forse lui stesso pensa. Proprio nell’interesse della Città e dei problemi territoriali che la aspettano. Diremo presto perché.

Dr Michelangelo Russo