di Andrea Pellegrino
E Renzi diventa “Caldoriano”. Sulla proposta della macro regione, il premier tende la mano al Governatore Caldoro. Anzi con una battuta sintetizza: «Su questo punto sono caldoriano. Se i presidenti delle Regioni alzano la palla io schiaccio». L’idea di Stefano Caldoro approda a Roma e ieri mattina il presidente della Regione Campania era presente con i suoi colleghi a Palazzo Chigi proprio per un incontro con Matteo Renzi. Sul tavolo del confronto ci sono state la riforma del Titolo V e del Senato delle Regioni, poi la partita dei fondi per la sanità e la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali. Poi a seguire l’incontro con i sindaci. Ma non con tutti. E neppure con Vincenzo De Luca, che ieri mattina era tranquillamente a Salerno a presentare il cartellone della nuova stagione operistica del Teatro Verdi. A differenza di suoi colleghi, probabilmente invitati dal premier, presenti a Roma. Tra cui l’immancabile Michele Emiliano (Bari), Ignazio Marino (Roma), Giuliano Pisapia (Milano), Giorgio Orsoni (Venezia), Luigi de Magistris (Napoli), Enzo Bianco (Catania), Massimo Zedda (Cagliari), Federico Pizzarotti (Parma), Alessandro Cosimi (Livorno), Virginio Merola (Bologna), Leoluca Orlando (Palermo), Attilio Fontana (Varese), Umberto Di Primio (Chieti), Mauro Guerra (vicesindaco di Tremezzo e coordinatore piccoli Comuni Anci), Guido Castelli (Ascoli Piceno), oltre naturalmente ai vertici dell’Anci con Fassino in testa. Da aspirante Ministro, poi declassato a viceministro, ed ancora a sottosegretario ed infine al nulla, Vincenzo De Luca a Roma non ci è approdato, a quanto pare neppure da sindaco. Nonostante all’ordine del giorno ci fosse un argomento a lui caro: la programmazione dei fondi strutturali, cosa che avrebbe voluto gestirla da esponente del Governo Renzi delegato alla coesione territoriale. Non è certo però se De Luca abbia ricevuto o meno l’invito per l’incontro di ieri. Naturalmente peggio sarebbe che Renzi non l’abbia proprio interpellato. Non fosse altro che, nonostante il mancato l’invito, ha dovuto subire anche che il sostegno del “suo” premier alla tesi di Caldoro. Proprio nel momento in cui ha lanciato la sfida al Governatore, in vista delle Regionali del 2015 partendo dall’utilizzo dei fondi Ue.