“Sindaco, ti aspetto qui in piazza per un confronto pubblico dinanzi agli elettori”. A lanciare il guanto di sfida al primo cittadino uscente è l’avvocato Michele Sarno, candidato sindaco per la città capoluogo che, ieri, ha accolto – in piazza Portanova – la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sarno, nel corso del suo intervento, non ha risparmiato attacchi al parlamentare dem Piero De Luca e al governatore della Regione Campania. “Il tema di questa campagna elettorale va oltre la destra, il centro o la sinistra ma è un tema di libertà: sono 30 anni in cui in questa città non si ha la possibilità di esprimere un dissenso, a costo della repressione – ha dichiarato Sarno – Io con orgoglio rivendico la mia umiltà, sono nato in un quartiere popolare e a me nessuno a regalato nulla perché i sacrifici dei propri genitori insegnavano che se hai talento, nella vita, hai diritto – partendo da ultimo – ad arrivare prima”. Il candidato sindaco attacca la gestione deluchiana del potere di aver premiato solo gli amici di, “di ricattare e promettere ritorsioni” verso chi non vorrebbe votarli “ma nel segreto dell’urna non ci saranno i loro ricatti ma la vostra matita, un’arma che nessuno può fermare”. Sarno ripercorre le tappe della sua storia personale, rivendicando l’impegno per la città di Salerno: “Dall’altro lato abbiamo un uomo che ha detto “Salerno è mia e io la difenderò” ma io vi dimostro come ho difeso davvero questa città, senza alcun incarico o ruolo istituzionale, l’ho fatto come presidente di un’associazione di avvocati”. Il riferimento è all’accorpamento della Corte d’Appello di Salerno, rispetto a Napoli che l’avvocato penalista ha difeso fin dal primo momento “per impedire lo scempio e oggi tanti colleghi sono sollevati da questo disagio grazie a questa battaglia mentre dall’altro lato ci hanno riempito di chiacchiere, da dietro un monitor, senza mai un confronto”. Da qui il guanto di sfida ad un confronto pubblico: “Lancio io la proposta, l’attuale sindaco e il suo promoter in piazza per un confronto pubblico di fronte a tutti i cittadini, venissero a dire cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto perché è su questo che ci vogliamo misurare”. Poi la risposta a Piero De Luca: “Il figlio del governatore ha detto che alla fine la loro proposta è credibile, a fronte della nullità – ha attaccato Sarno – Caro Piero De Luca, la differenza te la spiego io qual è: a me non hanno regalato nulla e sono arrivato a fare quello che ho fatto mentre tu nella vita non hai mai fatto niente mentre tu non hai superato neanche l’esame di avvocato, hai dovuto fare un ricorso. Tu sei in parlamento perché hai avuto la manina di papà, questa città ti ha bocciato; mentre tuo padre ti dava la manina, mio padre aveva una divisa e per quattro soldi rischiava la vita”. E ancora: “sei l’esatta rappresentazione di quello che vogliamo combattere: un mondo dove i mediocri vanno a ricoprire incarichi che spetterebbero a persone di qualità, rimangiati tutto ciò che hai detto”. E poi l’appello al voto: “Non parla più l’avvocato ma Michele Sarno quel ragazzo orgoglioso della sua storia, da sempre vicino a voi. È nella storia la vera vittoria perché Davide, alla fine, quando ha coraggio vince sempre su Golia”. (er.no)
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