di Erika Noschese
Dalla protezione civile alla rappresentanza scolastica. Michele Sarrubbo, ora, è pronto a scendere in campo, con la lista La Nostra Libertà del candidato sindaco Antonio Cammarota. Sposato, 44 anni e con un figlio, Sarrubbo lavora presso un’azienda locale e sta portando avanti la battaglia, con i rappresentanti di istituto della scuola Giacomo Costa, la battaglia per evitare che alcuni locali possano essere utilizzati dall’amministrazione comunale di Salerno, per la realizzazione di un auditorium.
L’impegno civico di Michele Sarrubbo, dalla protezione civile alla rappresentanza scolastica, al consiglio comunale di Salerno con Cammarota Sindaco…
“Si, ho conosciuto Antonio Cammarota quale presidente della Commissione Trasparenza quando richiese la mia audizione avendo letto sugli organi di informazione di una mia presa di posizione a tutela della scuola. Mi colpì molto la sua veste istituzionale e il grande rispetto da parte di tutti i consiglieri anche di maggioranza che facevano parte della Commissione”.
In particolare di che cosa si trattava?
“Era capitato che il consiglio d’istituto aveva indicato un progetto per l’utilizzo dei locali terranei della scuola, da parte dell’assessore comunale e anche Parlamentare vi era stata un’azione violenta di rottura della catena che chiudeva il cancello per far entrare gli operai del Comune. Un atto che ha indignato tanti a prescindere dalla illiceità o meno della condotta e che quindi ci ha portato a protestare”.
Cosa accadde?
“In quella circostanza la Commissione Trasparenza dispose l’audizione nostra e anche del dirigente comunale, realizzando tra l’altro un perfetto contraddittorio e anche in questo mi colpì moltissimo il livello istituzionale di questa commissione. Di qui la stima nei confronti di Cammarota e poi in seguito la scelta, vedendolo candidato sindaco con liste esclusivamente civiche, e in particolare con soggetti di assoluta imparzialità come il Codacons, e gli ho chiesto di candidarmi con lui”.
Rimarrà presidente del Consiglio d’Istituto?
“Assolutamente sì, non vi è alcuna incompatibilità anche se molti stanno cercando di speculare su questa mia candidatura che tra l’altro non ha alcuna rilevanza dal punto di vista della rappresentanza scolastica, che è un dovere nella misura in cui corrisponde a un consenso e una volontà di chi rappresento. E così immagino possa essere anche qualora dovessi essere eletto consigliere comunale, perché io mi muoverò con lo stesso spirito e gli stessi valori, impegno pubblico come servizio, così come ho fatto per la Protezione Civile, per la scuola, così farò al Comune con un alto senso di giustizia e di rispetto per le istituzioni come quello che ha Cammarota e di indignazione. Non a caso la lista si chiama La Nostra Libertà”.
Cosa va cambiato a Salerno?
“Innanzitutto la partecipazione pulita e libera dei cittadini alla decisione delle cose che li riguardano, sconfiggere l’arroganza del potere qualunque esso sia, e affrontare insieme i problemi che sono tanti. La città è sporca, è povera, non ha futuro, i nostri giovani vanno via, bisogna difendere la nostra economia, la nostra identità e in particolare sposo il progetto della città del mare come la delocalizzazione del porto de La Nostra Libertà”.
Quale sarà il suo tratto in consiglio comunale?
“Quello che già adotto in tutte le cose che faccio, la politica come servizio, partecipazione, merito e libertà”.