di Andrea Pellegrino
Nessun rinvio della discussione, l’udienza di ieri mattina sul Crescent a Palazzo Spada va a sentenza. Due ore e mezzo di contraddittorio tra le parti. Ora s’attende la complessa decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Crescent Srl che ha chiesto chiarimenti sulla procedura da seguire per il completamento della mezza luna di Bofill, dopo l’annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche alla base dell’opera di Santa Teresa. Italia Nostra ieri ne aveva chiesto il rinvio, alla luce dell’impugnativa presentata per chiedere l’annullamento dell’ultima autorizzazione datata febbraio rilasciata dalla commissione locale del paesaggio del Comune di Salerno. Richiesta respinta, perché tecnicamente l’udienza sarebbe slittata troppo in là. A trattare il ricorso della Crescent Srl deve essere lo stesso collegio che ha emesso la sentenza che ha annullato (su istanza di Italia Nostra) le due autorizzazioni paesaggistiche, bloccando di fatto l’opera. Insomma secondo il calendario, la prossima data utile sarebbe stata a giugno. Così fino alle 14,30 ognuno ha espresso le sue tesi. Da un lato Comune (assistito da Antonio Brancaccio ed Angelo Clarizia, il cui onorario è stato stabilito in circa 8mila euro ciascuno solo per la discussione di ieri mattina, ndr) e Crescent a difesa dei propri atti e naturalmente dell’opera ed Italia Nostra dall’altro, che per l’occasione si è ritrovata anche Soprintendenza e Ministero dei Beni Culturali come alleati. Tant’è che i legali della Crescent srl (Lorenzo Lentini, Mario Sanino e Paolo Vosa), nel ribadire la richiesta di risarcimento danni (stimata in 44 milioni di euro) nel caso in cui fosse realizzata l’opera, avrebbe tirato in ballo la stessa Soprintendenza, rea a loro dire di un repentino cambio di idee. Ora l’ultima parola sarà data dal Consiglio di Stato che dovrà esprimersi sull’iter da utilizzare eventualmente per sanare, sanare in parte o proseguire l’intervento di Santa Teresa. Ma non solo. I giudici di Palazzo Spada potrebbero prevedere anche l’abbattimento della mezza luna fino ad ora realizzata, su richiesta di Italia Nostra e No Crescent (rappresenti dai legali Oreste Agosto e Pierluigi Morena) che hanno ribadito anche ieri l’impossibilità di sanatoria, anche parziale. Si tratta, dunque, di una sentenza unica nel suo genere. Infatti, è la prima volta che il Consiglio di Stato esprime chiarimenti su una sentenza già emessa, delineando nel caso specifico l’iter da seguire. Dunque, il caso Crescent pare sia destinato, comunque vada, a fare giurisprudenza. Quanto agli ultimi atti prodotti dal Comune di Salerno per «salvare il salvabile», immancabile la “farfallina” che firma i nuovi schizzi del Crescent.