Ancora una volta il pronto soccorso dell’Umberto I finisce alla ribalta della cronaca nera. Medici, infermieri e addetti ai lavori aggrediti e locali di prima accoglienza messi a soqquadro. Scatta la chiusura. E’ accaduto nella mattinata di ieri dopo che un anziano era stato ricoverato il giorno precedente. Protagonisti nella gazzarra tre persone provenienti da Somma Vesuviana che lamentavano, a loro dire, il fatto che il proprio congiunto non avrebbe ricevuto le cure necessarie. E così ne è nato prima un diverbio con gli addetti ai lavori e successivamente sono volati pugni e calci, con macchie di sangue ben visibili sul pavimento. Sono intervenuti i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del colonnello Di Gangi che hanno provveduto a identificare i tre: il figlio e la figlia della persona ricoverata e la nuora. Tutti di Somma Vesuviana. Scene da fare west in un reparto diventato purtroppo trincea, ma non solo. Violenza gratuita e aggressioni hanno portato alla situazione all’interno dei locali divenuti terra di conquista di tutti. I locali sono stati chiusi per rimediare ai danni e sanificare. Monte l’indignazione per quanto accade all’interno del nosocomio di viale San Francesco. Appena quattro giorni fa era toccato a una caposala di Diabetologia insultata e poi aggredita da un paziente che non aveva appuntamento con lo specialista medico ma che voleva comunque essere visitato. Solo la prontezza di riflessi della guardia giurata aveva evitato che il tutto degenerasse con gravi conseguenze all’interno dell’ambulatorio per degenti diabetologi. Ieri una nuova aggressione contro medici, infermieri e addetti ai lavori che ha portato alla chiusura del pronto soccorso e alla denuncia dei tre familiari autori dell’aggressione fisica. Il Segretario Generale della Fp Cgil Salerno Anonio Capezzuto e il Coordinatore Provinciale Agro-Nocerino Sarnese ASL Gennaro D’Andretta stigmatizzano e condannano duramente l’aggressione subita dal personale sanitario del Pronto Soccorso del Presidio di Nocera Inferiore. “La legge 113/2020 sulla tutela delle professioni sanitarie dalla violenza degli utenti è stata una conquista importante, ma resta molto il lavoro di prevenzione da compiere per permettere al personale sanitario e ai medici di poter operare in sicurezza e tranquillità. È necessario nei piani per la sicurezza delle Aziende Sanitarie implementare i protocolli operativi con le forze di polizia. Chiediamo al Prefetto di elevare il livello dei controlli presso tutti i Presidi dell’Azienda Sanitaria Locale: il personale necessita di lavorare in piena sicurezza per gestire un’emergenza senza precedenti e ancora non terminata per il nostro Paese”.
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