Si lavora senza sosta nell’ufficio dell’Assessore alla Scuola del Comune di Salerno. Eva Avossa che oltre a ricoprire il delicato incarico, è anche vice sindaco, da giorni è impegnata a risolvere le problematiche dei 65 istituti di sua competenza in vista del ritorno in classe il prossimo 14 settembre. “Stiamo cercando di risolvere le diverse problematiche che ci sono. Non è facile, anche perché ogni istituto presenta i suoi problemi, ha le sue esigenze. Ma stiamo cercando di far tutto nel migliore dei modi e soprattutto in tempo per il giorno in cui la campanella tornerà a suonare”. Ma com’è la situazione scolastica a Salerno? “Posso parlare, ovviamente, solo degli istituti di mia competenza, ovvero l’infanzia, la materna, le elementari e le medie. La situazione non è facile, ma stiamo trovando soluzioni che possano risolvere tutti i problemi. Certo se fossimo partiti un po’ prima avremmo affrontato tutto con molta più serenità, ma purtroppo il Governo ha preparato il piano scuola a giugno, poi lo stesso è stato modificato,mentre noi assessori avevamo già iniziato a fare un primo ciclo di incontri con i dirigenti. Poi ancora ho avuto un incontro con la dirigenza dell’ufficio scolastico provinciale. Abbiamo ragionato sull’opportunità di partecipare al bando per i fondi messi a disposizione dal Ministero. Abbiamo deciso di partecipare e fortunatamente siamo rientrati in graduatoria (anche se ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nulla). Quindi abbiamo pensato di utilizzare quei fondi per l’acquisto dei nuovi banchi e per dei lavori di manutenzione necessari per creare gli spazi adeguati ad ospitare gli studenti, così come stabilito dal decreto”. E cosa è successo? “E’ successo che mentre preparavamo il piano di spesa, il ministro Azzolina annuncia che i banchi li acquisterà il suo ministero e lì farà recapitare direttamente in tutte le scuole d’Italia. Quindi, ovviamente ci siamo dovuti sedere nuovamente a tavolino e riformulare il piano di spesa di questi fondi”. Fondi che saranno spesi per? “Visto che al momento non sono ancora arrivati, abbiamo deciso di spenderli per il miglioramento degli edifici scolastici, ovvero per quei lavori necessari ma non urgenti. Invece, per i lavori urgenti, quelli che dovranno essere completati prima del 14 settembre abbiamo deciso di utilizzare i fondi comunali. Così ho incontrato singolarmente tutti i dirigenti scolastici degli istituti di mia competenza ed insieme con i tecnici comunali abbiamo preparato una lista dei lavori urgenti da fare nei vari plessi. Sono già stati fatti i sopralluoghi in tutte le scuole ed in alcune di queste i lavori sono anche già iniziati”. Finiranno in tempo per la riapertura? “Sono sicura che finiranno in tempo, non sono però altrettanto sicura che invece i banchi comprati dalla ministra Azzolina arriveranno entro il 7 agosto così come promesso”. Quali richieste le sono state fatte dai dirigenti scolastici? “La maggior parte delle richieste riguardavano il recupero degli spazi. L’abbattimento o l’inalzamento di una parete, così da creare aule a sufficienza per poter ospitare tutti gli alunni con il giusto distanziamento. Le scuole dell’infanzia ci hanno chiesto di acquistare dei banchi nuovi, perché loro non rientrano nella fornitura ministeriale. Altri dirigenti, quelli che non hanno spazi da poter recuperare nei loro istituti, ovviamente ci hanno chiesto di trovare una soluzione per consentire a tutti di poter tornare in classe”. I banchi per l’infanzia sono stati acquistati? “Si, lì abbiamo comprati sempre con i fondi a nostra disposizione, non sono ancora arrivati, ma la consegna dovrebbe essere a breve”. Quante sono le scuole che non hanno spazi a sufficienza? “Diciamo che non sono molte 2, 3 forse 4”. Che soluzione ha pensato per loro? “Ci stiamo ancora lavorando. Ho chiesto ad enti pubblici, civili, religiosi, se avessero locali da poter destinare a queste scuole. Aspetto delle risposte, anche perché non è facile. Quando parlo di locali non intendo un paio di stanze, ma intendo un intero edificio che, per legge deve essere interamente destinato ad ospitare una scuola. Pur troppo le regole sono chiare, gli spazi non possono essere condivisi da più realtà, ecco perché diventa più difficile riuscire a trovare nuovi spazi per queste scuole che non ne hanno”. Non ha pensato di utilizzare anche le palestre a disposizione delle scuole? “Inizialmente si, poi però ci è stato detto che le palestre non devono essere occupate. Alcuni istituti non hanno neanche l’aula magna o una biblioteca, quindi come si può ben dedurre la situazione non è proprio facile”. In molti si chiedono se con la riapertura delle scuole ripartirà anche il servizio mensa? “Questo non posso dirlo. Purtroppo per quanto concerne il servizio mensa non vi sono disposizioni chiare al momento. Non si capisce neanche come le scuole di dovranno regolare per offrire questo tipo di servizio ai propri alunni. Si parlava di far consumare il pasto in classe, ma è una soluzione complicata dal mio punto di vista. Servirebbero molti più dipendenti Ata, perché se i bambini consumano il pasto in classe, dopo le stesse aule andrebbero pulite ed il personale attualmente a disposizione per ogni istituto non è sufficiente per garantire un servizio del genere”. Quindi bisognerà aspettare? “Per forza, dobbiamo avere disposizioni certe e poi faremo partire il servizio. Noi siamo pronti, ma senza regole precise non faremo partire le mense scolastiche”. E il servizio scuolabus? “Stesso discorso. Anche qui mancano delle regole chiare. Senza contare che molti dirigenti hanno fatto richiesta di docenti e al momento non sanno ancora quanto personale in più arriverà e se arriverà. Senza queste informazioni, ovviamente, non possono preparare un piano di entrata ed uscita da scuola e se le scuole non ci forniscono i loro orari noi non possiamo organizzare il servizio trasporto”. Lei comunque è fiduciosa che il 14 settembre a Salerno si tornerà a scuola? “Sto lavorando per questo, per far tornare tutti in classe. I nostri bambini hanno bisogno di normalità, hanno bisogno della scuola per socializzare, confrontarsi e per crescere. Ecco perché voglio lanciare un appello a tutti. Non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo stare attenti e seguire le indicazioni che ci vengono date. Dobbiamo evitare il diffondersi di questo virus. Sei contagi dovessero aumentare, le scuole non riaprono e questo sarebbe un danno gravissimo, soprattutto sul piano emotivo per i nostri ragazzi, che hanno sofferto già tanto durante tutti questi mesi di lockdown. Dobbiamo fare di tutto affinchè una situazione come quella già vissuta non si verifichi più. Ecco perché invito tutti a mantenere il giusto distanziamento, ad evitare luoghi affollati e soprattutto ad indossare la mascherina quando si entra nei negozi. Lo dobbiamo fare prima di tutto per noi stessi e poi per tutta la comunità”
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