
di Oreste Mottola
Fuoco, “Fire”, sulla Triangle Waist Company. Era il 25 marzo 1911 quando va fuoco una delle più note fabbriche di camicette di New York, nel palazzo Asch Building. Vi lavoravano in oltre seicento, in maggioranza donne, molte provenienti dall’est europeo, e soprattutto italiane. Le condizioni di sicurezza erano ridotte al minimo, solo qualche secchio appeso alle pareti per spegnere eventuali incendi. Al piano terra c’erano i due operai addetti all’ascensore, un salernitano di Serre, Giuseppe Zito, e il siciliano Gaspare Mortillaro. L’odore acre del fumo, rumore di vetri rotti, e le grida terrorizzate delle operaie richiamano la loro attenzione. Tutto accade poco prima di chiudere. Zito e Mortillaro si trovarono di fronte ad alte fiamme, tanto fumo e ragazze terrorizzate che, per farsi spazio ed entrare negli ascensori, si facevano largo con le loro grosse cesoie. Zito venne ripetutamente ferito da quelle forbici. Ma non si fermò. Fece molti viaggi per cercare di portare in salvo più operaie possibile, dovette fermarsi quando alcune ragazze, prese dalla morsa delle fiamme iniziarono a gettarsi nel vano vuoto dell’ascensore schiantandosi sul tetto dell’ascensore stesso. Molte donne si gettarono dalle finestre per sfuggire alle fiamme. Zito rimase sconvolto da quella visione: ragazze in fiamme come tante fiaccole che cadevano dentro il vano ascensore. I sommari bilanci finali portarono i morti di quella tragedia a 146, 123 donne e 23 uomini. Dopo la tragedia, Giuseppe venne decorato con medaglie al valore per aver salvato la vita di tante operaie. Morto il 22 ottobre del 1932, Giuseppe Zito, in America, è ricordato come l’eroe italiano che salvò tante vite durante l’incendio della Triangle. A lui l’artista newyorkese, Annie Lanzillotto, ha dedicato la “Ballad for Joe Zito”. L’eccidio della fabbrica Triangle ha dato poi origine alla festa dell’otto marzo, celebrata in tutto il mondo. Il clamore americano della sua vicenda non è riuscito ad arrivare nel suo paese, Serre, ma solo nel 2017, grazie all’iniziativa di discendenti Usa, è stato contattato il piccolo comune a ridosso dei monti Alburni, ed il comune ha subito voluto intitolare a Zito un vicolo, quello dove la sua famiglia d’origine aveva abitato. I ricordi che ha trasmesso ai discendenti raccontano di un ragazzo di 19 anni che lascia il paesino natale e sbarca in America nel 1902 con soli 12 dollari in tasca. Il giorno dell’incendio cambiò la sua vita. Il 25 marzo di ogni anno New York commemora il drammatico evento e Zito viene ricordato come un vero e proprio eroe, tanto che l’artista Annie Lanzillotto gli ha dedicato la canzone “Ballad for Joe Zito”. «Per anni i parenti americani ci hanno cercato- spiega una parente – volevano conoscere le proprie origini e far sapere a Serre, paese natale di Giuseppe Zito, la sua storia: la storia di un anonimo serrese emigrante che andò in America per cercar fortuna, la cui vita cambiò il 25 marzo 1911, la sua e quella di molte altre persone». Joe Zito, decorato con diverse medaglie americane al valore, avrebbe di sicuro molto gradito quella targa apposta nella viuzza che lo vide bambino. C’è voluto più di un secolo ma la soddisfazione se l’ha avuta.