È di aprile 2021 il bando indetto dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura. Sono stati messi a disposizione 5 milioni di euro che verranno destinati a opere in coproduzione o compartecipazione internazionale minoritaria.
Il bando è suddiviso in due sessioni di valutazione da 2,5 milioni di euro e si potrà fare domanda, per la prima, dal 10 maggio al 4 giugno 2021 e per la seconda dal 6 settembre al 1° ottobre 2021.
Requisiti richiesti e misure d’emergenza
Per poter accedere al bando bisognerà tenere conto di alcune richieste fondamentali alla partecipazione, vediamole assieme:
- L’opera in questione dovrà avere, necessariamente, ottenuto la nazionalità italiana provvisoria.
- La società italiana che andrà a produrre il film dovrà detenere una quota sui diritti assolutamente non inferiore al 20%. Nel caso le società di produzione dovessero essere più di due, e dovessero provenire da paesi differenti, la quota potrà essere ridotta al 10%.
- Se ottenuto il contributo, questo dovrà essere speso per almeno l’80% su territorio italiano.
Dato il periodo d’emergenza che tutt’oggi si sta vivendo e di cui ancora si deve tener conto, sono state nuovamente estese le misure d’emergenza già prese durante il 2020. Proprio per tutelare il settore cinematografico, al bando, sono state aggiunti alcuni punti per agevolare la produzione.
- In caso di interruzione durante la produzione, dovuta alla pandemia, le società non perderanno i contributi acquisiti.
- I tempi di produzione saranno più lunghi proprio per far fronte a tutte le disposizioni ministeriali sulla sicurezza.
Le richieste dovranno essere presentate attraverso la piattaforma online del Ministero della Cultura e si dovrà:
- Compilare la sezione anagrafica inserendo tutti i dati che dovranno essere, ovviamente, corrispondenti con quelli registrati presso la Camera di Commercio.
- Compilare l’anagrafica dell’opera o, se già registrata, aggiornarne i dati.
- Richiedere la nazionalità provvisoria.
- Completare ed inviare la domanda di contributo.
La lotteria come metodo per finanziare la cultura
Il provvedimento sopradescritto sembra essere dunque una boccata d’ossigeno per un settore, quello del cinema, che con l’avvento della pandemia ha subito ingenti perdite; ma dopo le recenti aperture del Governo alle proposte del Ministro Franceschini sembra possibile una riapertura di cinema e teatri, ovviamente con un contingentamento delle capienze e con il rispetto delle normative anti-Covid.
Il sovvenzionamento statale agli enti culturali, a prescindere dalla contingenza del momento, è stato negli anni effettuato attraverso diverse metodologie; una di queste è la destinazione di parte dei ricavati derivanti dalle lotterie nazionali, come ad esempio è avvenuto nel Regno Unito nel 1993 con il National Lottery Act.
Tale provvedimento stabilì quali fossero i settori principali cui devolvere i proventi dei biglietti venduti, come ad esempio enti benefici, associazioni sportive e appunto i beni culturali.
Un’iniziativa del genere, specialmente in questo momento, sarebbe auspicabile anche nel nostro Paese, visto che il settore dei giochi online, nonostante la crisi pandemica, sembra aver resistito se non addirittura incrementato i propri introiti, con un aumento dell’83% delle giocate sui casinò online.
Tale successo è da imputare, oltre alle restrizioni Covid, anche alla notevole offerta di piattaforme di gioco disponibile sul web, a ingenti bonus di benvenuto e alla possibilità di visionare alcune delle migliori scelte per giocare alle lotterie su siti specializzati, in modo da confrontare le migliori piattaforme online certificate e difendersi dalle frodi.
Infine la disponibilità di App per smartphone e tablet sicure e facili da utilizzare ha di certo radicalmente modificato le abitudini dei giocatori, che trovano in queste piattaforme un modo veloce per poter fruire legalmente e in modo certificato di varie forme di giochi online.