di Monica De Santis
E’ arrivato poco dopo le 12 di ieri mattina a piazza Della Concordia a Salerno, il primo pullman proveniente dall’Ucraina. A bordo erano in 35, tutte donne e bambini, alcuni molto piccoli. Il volto provato dalla stanchezza di un viaggio durato tre giorni, qualcosa di più per alcuni di loro, e lo sguardo perso e spaesato di chi è arrivato in un paese nuovo lasciandosi dietro di se non solo la guerra, ma anche i mariti, i fratelli, gli uomini che sono rimasti a combattere per difendere la loro terra.
Ad attenderli i loro familiari e amici che da anni vivono e lavorano a Salerno e che li ospiteranno in questo periodo. In pochi minuti sono scesi dal pullman, hanno preso i loro bagagli e fatto un saluto veloce a chi li stava aspettando per poi recarsi presso le loro nuove case. Ma non tutti resteranno a Salerno, c’è anche chi ha deciso di ripartire, come una giovane donna (nella foto),
venuta in città solo per accompagnare i suoi due piccoli bambini ed affidarli alla madre (nella foto).
Ha scelto di mettere al sicuro i bambini, per poi ripartire nella giornata di oggi di nuovo per la sua terra, dove ha lasciato il marito. A raccontarlo la madre, preoccupata per la scelta fatta dalla figlia… “Mia figlia è appena arrivata, abita in una città vicino a Leopoli. Mi ha portato i miei due nipotini ed ora ripartirà. Deve tornare a casa, non vuole lasciare il lavoro ed il marito e vuole anche difendere il nostro paese, come molti di noi. Quindi resterò io qui con questi due bambini che hanno 10 e 7 anni. Hanno fatto un viaggio molto pesante. Sono partiti mercoledì mattina intorno le 8 e sono arrivati adesso. Sono rimasti fermi per un po’ di tempo alla frontiera con l’Ungheria, per poi riprendere il cammino”. Stanchezza ma anche lacrime per essere riusciti ad arrivare e per aver rivisto le loro mamme e gli altri familiari, come racconta un’altra donna ucraina residente a Salerno che tiene stretto a se il nipotino di un anno, mentre la figlia (nella foto) recupera quel poco che è riuscita a portar via con se…
“Finalmente sono arrivati. E’ partita lunedì scorso e finalmente è arrivata. Speriamo che ora riesca a trovare un po’ di serenità. Il viaggio è stato molto difficile, è rimasta bloccata 24 ore ad una frontiera e 24 ore ad un’altra frontiera. Non è stato facile con un bambino così piccolo, ma ora stanno qui con me. Ha lasciato in Ucraina il marito, perchè gli uomini non possono venire e con lui sono rimasti anche i suoceri.
La città dove vivono, Carcaf, è stata tutta bombardata e mi ha detto che non hanno ne luce e neanche gas e acqua. Anche le linee telefoniche sono bloccate e non può neanche telefonare per sapere come stanno”. E mentre i primi profughi ora finalmente sono al sicuro a casa dei loro familiari, nei prossimi giorni si attende in città l’arrivo di altri pullman provenienti dall’Ucraina, sempre con donne e bambini.