Di Olga Chieffi
La Fondazione Grande Lucania onlus, ente collegato alla Banca di Credito Cooperativo Magna Grecia, per il periodo natalizio 2024, ha dato il 14 dicembre avvio al progetto “Note in viaggio” finalizzato a promuovere, nell’area interessata dall’iniziativa, il turismo musicale, a Buccino con Piera Lombardi nel santuario di Maria Santissima Immacolata in un viaggio musicale che fonde le tradizioni del Sud Italia con sonorità etno-world e canti natalizi.
L’ obiettivo è coniugare itinerari, musica e teatro per promuovere il turismo di prossimità attraverso una fruizione sostenibile del patrimonio culturale dei piccoli borghi e prevalentemente delle aree interne, creare una rete di collaborazioni per accrescere l’offerta turistica invernale per coloro che viaggiano per interessi musicali, privilegiare le tematiche della tradizione natalizia, l’utilizzo di chiese e auditorium e valorizzare gli artisti del territorio. Il programma dell’evento “Note in viaggio”, curato dal Direttore Artistico M° Mauro Navarra, si articola in una serie di spettacoli che spaziano dalla musica al teatro, che toccheranno, per l’edizione 2024, sei località: Agropoli, Buccino, Moio della Civitella, Sala Consilina, Vallo della Lucania e Viggianello, piccolo borgo del potentino. Domenica 15 dicembre il Palazzo della Cultura del Comune di Vallo della Lucania, alle ore 18,30, accoglierà Ylenia Cimmino e Pasquale Vitale in un raffinato repertorio classico per flauto e chitarra. Il repertorio per flauto e chitarra nell’Ottocento comprende brani di indubbio fascino e di piacevole ascolto. Come è noto, l’influsso della musica operistica sulla produzione strumentale dell’Ottocento è notevolissimo e la proposta di brani scritti nello stile belcantistico e in forma di versioni per questo organico è il tema conduttore della prima parte della serata. Infatti, ascolteremo l’Ouverture del Tancredi di Gioacchino Rossini, nella trascrizione di Ferdinando Carulli. Non molto raffinata la scrittura orchestrale di questa Sinfonia, mutuata da La pietra del paragone e trascritta (secondo le ricerche di Philip Gossett) neanche da Rossini in persona, ma da un copista. Si tratta di una scrittura musicale che non è legata dal punto di vista tematico con la composizione successiva, una ouverture per così dire interscambiabile, ma sempre coinvolgente nella stretta finale, come tutta la produzione del grande pesarese. Il concerto, però sarà inaugurato da una pagina contemporanea Ethos di Marco Caiazza, il quale profonde la sua vena lirica dalla fresca invenzione, nel suo segno musicale.
Quindi, si proseguirà con figure caratterizzanti il mondo musicale del Novecento, a cominciare da Mario Castelnuovo Tedesco, del quale verrà eseguita la Sonatina op.25, in cui ha modo di emergere il lato più lirico del compositore, unitamente alla felicità melodica, la Sonatina è suddivisa in tre movimenti che si contraddistinguono per la perfezione formale e la concisione con cui le idee vengono sviluppate. Il primo movimento è un classico primo tempo di sonata in do maggiore basato su due temi esposti dal flauto e dalla chitarra secondo principi di imitazione. Nel secondo movimento, una siciliana in do minore dal carattere elegiaco e crepuscolare, ritorna l’omaggio del compositore alla tradizione musicale del suo Paese d’origine. Il finale è invece un vivace scherzo in forma di rondò (dove però la ripresa del tema non è mai letterale ma ampiamente modificata) in cui il gioco imitativo tra le parti dei due solisti fa nuovamente la sua comparsa. Si passerà, poi, ad un florilegio di danze di Bela Bartòk che fanno riferimento a movimenti e passi di danza tipici delle diverse tradizioni contadine arricchisce la musica di connotazioni gestuali, accrescendo così l’evidenza plastica delle figure ritmiche e melodiche nel contesto tutto moderno del tessuto armonico e della veste timbrica. La prima, sarà la «Danza col bastone», è in tempo Molto moderato; quindi la «Danza della fascia» è in Allegro. La terza, «Danza sul porto», è in tempo Moderato. La quarta, «Danza del corno», in tempo Andante. La quinta è una «Polka rumena», Allegro; cui, strettamente collegate, seguono in Allegro e Allegro vivace due danze denominate «Maruntel»: brillantissima conclusione. Nel 1986 Astor Piazzolla compone l’Histoire du Tango per flauto e chitarra, scegliendo proprio gli strumenti associati alla prima fioritura della forma, a Buenos Aires, nel 1882. Viene tracciata, in forma musicale, una storia avvallata, che solca mano a mano la prima malia delle esecuzioni nei bordelli fino ad arrivare alle grandi e concitate sale da concerto americane ed europee. Un racconto che si compone di quattro momenti, Bordel 1900, café 1930, Night club 1960 e Concert d’aujourd’hui (Concerto dei giorni d’oggi), ed ognuno è accompagnato da delle note al testo, che l’autore scrive di suo pugno, profondamente suggestive. Ylenia Cimino e Pasquale Vitale proporranno i primi due quadri che lasciamo alla analisi dello stesso Piazzolla. “Bordel 1900: Il tango è nato a Buenos Aires nel 1882. È stato suonato per la prima volta su chitarra e flauto. Accordi poi vennero ad includere il pianoforte, e più tardi, la concertina. Questa musica è piena di grazia e vivacità. Dipinge un quadro delle chiacchiere bonarie delle donne francesi, italiane e spagnole che popolavano quei bordelli mentre prendevano in giro i poliziotti, i ladri, i marinai e la marmaglia che venivano a vederli. Questo è un tango vivace. Cafe, 1930: questa è un’altra epoca del tango. La gente ha smesso di danzare come nel 1900, preferendo invece semplicemente ascoltarla. È diventato più musicale e più romantico. Questo tango ha subito una trasformazione totale: i movimenti sono più lenti, con armonie nuove e spesso malinconiche”. Dal tango da cafè si passerà ai “canti dell’osteria” di Vittorio Monti, con la Czárdás, scritta nel 1904, basata sulla danza popolare e genere musicale ungherese, suonata da tutte le orchestre gitane, tanto da sembrare più autentica di quelle autentiche, e qui proposta nella versione per flauto e chitarra. Il 21 dicembre il Teatro comunale di Sala Consilina ospiterà il concerto dei Diesis Ensemble e Alina Di Polito in un omaggio al Maestro Ennio Morricone con un repertorio che spazia tra le musiche da film e i grandi classici natalizi. Il centro storico di Agropoli il 22 dicembre accoglierà, presso la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, lo spettacolo “La Vita di una Stella”, un recital emozionante tra parole e musica che vedrà protagonisti Paola Salurso, Antonio Speranza, Melissa Di Matteo, Francesco Citera, Pietro Ciuccio e Filippo D’Allio. A Muoio della Civitella il 23 dicembre, nella antica Chiesa di San Bartolomeo di Pellare, l’artista Stefano De Majo si esibirà nella piece “E io ci sto”, uno spettacolo di teatro-canzone ispirato a Rino Gaetano con la musica dal vivo degli Export. La rassegna si chiuderà Il 29 dicembre a Viggianello con il concerto natalizio “In Dulci Jubilo” del Coro Polifonico di Foria diretto da Pina D’Alessandro con la partecipazione di Nicola Napolitano. Particolare attenzione è stata riservata alla promozione dei giovani artisti emergenti ai quali, in apertura degli spettacoli, è riservata l’esibizione delle loro performances e tra questi Michele Pellegrino e Luisa Rizzo, rappresentanti della nuova generazione di talenti locali. L’evento “Note in Viaggio” nell’ambito del progetto dedicato al turismo musicale, è un esempio concreto di come la cultura possa essere motore di sinergie tra comunità locali e istituzioni, connubio di tradizione, turismo, innovazione e valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale del territorio.