di Andrea Orza
Aggiudicato! Il vincitore del Premio Novacart per il miglior packaging del panettone nel Mondo va al giovane salernitano Manuel Quintieri, socio e art director di Digithalo Tech, la start up dedicata al digital marketing fondata nella nostra città. Tra la giuria, anche il celebre pasticciere Iginio Massari, anche quest’ultimo sedotto dall’innovativa palette in perfetta armonia con gli abbinamenti grafici. Un punto a favore per l’artigianato “digitale” del territorio che inaugura la stagione natalizia con i migliori auspici.
Parlaci del Premio Novacart Art Capsule Collection.
“Il concorso rintraccia le suggestioni di artisti, designer e creativi. La prova non esula gli amateurs del graphic design anche loro stimolati nella realizzazione del packaging ufficiale della Coppa del Mondo del Panettone. La premiazione si è tenuta a Milano dal 4 al 6 novembre. Oltre la ricompensa in denaro, le opere selezionate sono state esposte a Palazzo delle Stelline di Milano.”
In un ambito tanto competitivo come ci si sente dopo aver convinto una giuria autorevole e di fama internazionale?
“Il primo impatto lo si può intuire. Potrei rappresentarla come quell’attimo inaspettato che ti spiazza ma che appaga immediatamente il proprio ego. Competizione, curiosità, ansia e incertezza riflesse all’unisono e che portano a quella sensazione adrenalinica accompagnata da soddisfazione e autostima nel proprio lavoro. Mi piace pensare che questo Natale, molti panettoni porteranno la mia firma.”
Da quali ispirazioni viene concepita l’idea del packaging?
“Senza dubbio la prima miccia d’estro nasce ispirandomi alla città in sé, Milano. Mi è bastato pensare da “turista”, domandandomi “se non fossi italiano come la immaginerei Milano?
Capitale della moda è certo, riferimento per l’arte e la cultura quanto basta e l’evergreen del leggendario panettone milanese. L’idea del packaging nasce con lo scopo di regalare un viaggio ai visitatori. La confezione si modella secondo i quattro profili emblematici della città: nella parte frontale un’immagine iconica del Castello Sforzesco, il Duomo, city life e piazza Gae Aulenti; a seguire nella parte centrale, un’illustrazione rivisitata di uno dei dipinti del pittore Carlo Fontana come richiamo all’attenzione verso l’arte. Infine, vorticosi movimenti, caos ed evoluzione mescolati in un abbinamento di colori che richiamano i colori della moda. Per citare l’informatico Jacob Nielsen: “Anche i migliori designer producono prodotti di successo solo se i loro progetti risolvono i giusti problemi. Una meravigliosa interfaccia per le funzionalità sbagliate fallirà.”
Come giovane salernitano come credi possa migliorare la proposta artistica nella nostra città?
“La domanda è tutt’altro che semplice da rispondere. Senza dubbio dovrebbe essere offerta una maggiore opportunità alle nuove generazioni, in termini di adeguatezza lavorativa. Inoltre, mi auguro che presto si avrà una condotta più credibile di proposta giovanile in ambito artistico. L’esodo dei ragazzi che migrano in Nord Italia è una questione da sottoporre ad analisi approfondita. Per esperienza personale, diversi anni fa, scelsi di avventurarmi in giro per il mondo, per poter mettere a frutto la mia creatività e anche per apprezzare meglio le mie radici, confrontandomi con culture altre. Salerno è una città in crescita ma procede placidamente se messa a paragone con il dinamismo delle realtà smart. La grazia balneare e i bagliori natalizi hanno circoscritto Salerno a città turistica tralasciando il potenziale artistico intrinseco al paesaggio e il talento dei suoi cittadini.”