Da Ravello, via Zoom, si è svolto in forma di webinar il convegno ‘Pianificazione strategica, progettazione integrata e sistema delle imprese per lo sviluppo a base culturale’ una sorta di ‘prologo’ alla XVI edizione di Ravello Lab-Colloqui Internazionali, in programma dal 14 al 16 ottobre 2021, promosso congiuntamente da Federculture e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali. Da quest’anno la partnership si allarga con l’ingresso del Formez. Alfonso Andria, Presidente del Comitato Ravello Lab, nell’introdurre il convegno ha tra l’altro evidenziato come la misura della ‘Capitale italiana della cultura’, sul modello ECOC (Capitali europee della Cultura) sia frutto delle proposte di Ravello Lab e oggetto di un disegno di legge che egli presentò quando era Senatore. Inoltre ha richiamato l’importanza della rigenerazione urbana, del riequilibrio delle periferie rispetto alle zone centrali delle città e di una serie di altre azioni di “cultura urbana” su cui i decisori politici ad ogni livello dovranno puntare per un corretto e utile impiego delle risorse del PNRR. Andrea Cancellato, Presidente di Federculture, ha sottolineato il ruolo propulsivo delle imprese culturali di servizio pubblico che, come nell’esempio portato da Stefano Karadjov, Direttore della Fondazione Brescia Musei, assicurano una molteplicità di obiettivi di efficacia e di efficienza dei servizi culturali forniti ai cittadini, ponendo al centro della loro azione le finalità della Convenzione di Faro. Cettina Lenza, Docente di Storia dell’Architettura Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha riportato l’attenzione alla Convenzione di Faro e a come, dal proprio punto di vista di studiosa della storia e del restauro, abbia ribaltato il rapporto tra tutela e valorizzazione del patrimonio culturale: dal diritto del Patrimonio al diritto al Patrimonio, per cui il fine ultimo della tutela e del restauro diventa la valorizzazione. Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento, ha evidenziato l’esigenza di non perdere di vista le 3 C: Cultura – Conoscenza – Creatività per affiancare i processi di spesa con le necessarie competenze professionali di giovani progettisti. Pierpaolo Forte, Docente di Diritto Amministrativo e Istituzioni di Diritto Pubblico Università del Sannio, ha sottolineato come la complessità e la ricchezza della società contemporanea impongano a chi è preposto alla pianificazione degli interventi a sostegno dello sviluppo di seguire la logica dell’integrazione, e ciò è tanto più vero adesso che siamo alla vigilia di una stagione di grandi investimenti a livello internazionale.Adalgiso Amendola, Ordinario di Economia Politica all’Università di Salerno, ha posto l’accento sull’opportunità di redigere il “Piano strategico di sviluppo culturale” e di valorizzare il concetto di ‘Rete’ calandolo nella pratica. Sull’argomento ha insistito Maria Grazia Bellisario, Codirettore Master Gestione Patrimonio mondiale Università Internazionale (Roma), che ha anche richiamato la precedente esperienza delle Reti dei Siti UNESCO quando era in servizio presso l’allora MiBACT. Ferruccio Ferrigni, Coordinatore delle Attività del Centro e insieme con Gianni Villani Redattore del Piano di Gestione del Sito Unesco della Costiera Amalfitana, ha illustrato le linee direttrici di tale strumento di governo del territorio proprio improntate alla logica della progettazione integrata, della preservazione e della valorizzazione dell’esistente. Claudio Bocci, Consigliere Delegato di Ravello Lab, ha proposto di introdurre un Fondo per la Progettualità Culturale che, facendo tesoro dei risultati del bando ministeriale ‘Progettazione per la cultura’ del 2016, possa incoraggiare le Amministrazioni pubbliche a promuovere piani strategici di ambito territoriale in grado di collegare la tutela del patrimonio alla valorizzazione delle risorse culturali e finalizzati allo sviluppo dei territori. Maurizio Di Stefano, Presidente di ICOMOS Italia, ha ricordato come lo sviluppo a base culturale abbia una natura prevalentemente sociale: negli anni scorsi Icomos ha partecipato alla pianificazione di Europa Creativa, il programma Europeo che vede nei sistemi di audience development e audience engagement gli strumenti per generare il cosiddetto empowerment, in cui le persone vengono stimolate a sviluppare le proprie competenze personali al fine di produrre contenuti culturali. Giampaolo D’Andrea, Consigliere del Ministro Franceschini, nel concludere i lavori ha espresso viva soddisfazione per la qualità dei contenuti espressi da ciascuno degli intervenuti ed ha auspicato l’introduzione di un meccanismo che aiuti il sistema-paese ad efficientare le risorse coniugando tutela e valorizzazione attraverso la gestione dei molti interventi di salvaguardia. In vista delle ingenti risorse in arrivo tra PNRR e Fondi Strutturali (PON/POR), egli ha chiesto di redigere un documento di sintesi che raccolga i principali spunti emersi durante il convegno ritenendoli molto utili per il MIC e perciò impegnandosi a sottoporli all’attenzione del Ministro perché li faccia propri.
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