di Marta Naddei
L’Autorità anticorruzione sospenda il bando promosso dall’Università di Salerno. E’ a Raffaele Cantone che nei prossimi giorni si rivolgerà il presidente di “Imprese del Sud”, Sergio Passariello, per denunciare le irregolarità della procedura di gara indetta dai vertici dell’ateneo salernitano e in scadenza domani. Cinquantotto sono state le richieste di chiarimenti al bando indetto dalla Fondazione università di Salerno per l’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e igiene ambientale; richieste di chiarimenti a cui, secondo numerose imprese intenzionate a partecipare, sarebbero state date risposte poco chiare e poco esaustive. L’appalto, da oltre tre milioni di euro, prevede la copertura del servizio – attualmente svolto dalla Fisciano sviluppo – per il periodo che va dal primo novembre 2015 al 31 dicembre 2016.
Diverse, però, sarebbero state le incongruenze e i punti oscuri all’interno del disciplinare di gara, individuati dalle imprese interessate. In particolar modo, avrebbero fatto storcere il naso alcuni sbarramenti previsti dal bando (come ad esempio il fatturato pari ad almeno otto milioni di euro e l’aver eseguito, negli ultimi tre esercizi finanziari 2011/2012/2013, un servizio uguale pari a quattro milioni di euro) e la somma, ritenuta insufficiente a coprire i costi, posta a base d’asta.
«Il bando di gara non è conforme al Bando tipo redatto dall’Anac e pertanto va annullato» – sostiene con convinzione Passariello, il quale passa poi in rassegna i punti critici segnalati dalle aziende che si sono rivolte al suo movimento. «Non solo la procedura contiene sbarramenti – continua – non giustificati nel bando di gara, ma dubbie sono anche le richieste di redazione del progetto tecnico che i concorrenti devono presentare». Per quanto riguarda la composizione della base d’asta, ritenuta esigua per i servizi richiesti, Passariello sottolinea che «sembrerebbe non essere congrua e tale da garantire il rispetto del costo della manodopera rispetto alle garanzie di cui alla clausola sociale prevista nella contrattazione collettiva nazionale, mettendo a rischio l’assunzione dei circa 150 dipendenti già in servizio. In termini tecnici – evidenzia Passariello – nel disciplinare di gara, vengono poi chiesti dei servizi migliorativi e delle prestazioni aggiuntive che, di fatto, si duplicano come elementi di valutazione del bando di gara, ed anche in questo caso, alle richieste di chiarimenti inviate da alcuni concorrenti, le risposte fornite sono state generiche e superficiali».
Tutte motivazioni che hanno indotto il presidente del movimento “Imprese del Sud” a rivolgersi, nei prossimi giorni, al servizio di vigilanza dell’Autorità nazionale anticorruzione «per chiedere un intervento immediato per la sospensione della procedura di gara e la sua riproposizione nel rispetto delle normative vigenti che tutelino la concorrenza e la trasparenza».