di Andrea Pellegrino Michele Ragosta ha già pronta la sua lista civica. L’ex Sel, confluito nel Pd – che sostiene l’area Cozzolino – ha messo su la sua formazione per le prossime elezioni regionali. Ed in lista dovrebbero confluire tre simboli. Tra cui quello dei Verdi, guidato a Salerno da Flavio Boccia che conduce le trattative con il deputato. In lista con Ragosta potrebbe esserci l’attuale assessore all’ambiente Gerardo Calabrese. Ma tutto dipenderà da cosa accadrà per la scelta del candidato Governatore. E naturalmente da ciò che deciderà Vincenzo De Luca. L’agitazione a Salerno è ai massimi livelli. Non fosse altro che gran parte dell’amministrazione comunale vorrebbe correre a queste elezioni. Anche in vista del futuro incerto a Palazzo di Città. Così al momento ognuno accelera più che può cercando di conquistarsi lo spazio adeguato. Con De Luca candidato presidente con il Pd potrebbe essere solo un problema di spazio fisico delle liste. Seppur il sindaco di Salerno ha intenzione di riproporre, accanto alla lista ufficiale, anche Campania Libera e probabilmente una terza del presidente. I guai politici potrebbero sorgere nel caso di rottura o anche nel caso in cui De Luca dovesse piegarsi alle condizioni del Pd e mettere in campo il figlio Roberto. In questa circostanza la resa dei conti sarebbe totale soprattutto a Salerno città. Analizzando gli attuali assetti comunali: Calabrese dovrebbe andare con Ragosta, Vincenzo Maraio (assessore al turismo) con la lista dei socialisti. Poi c’è Franco Picarone (assessore alle attività produttive), intenzionato a ritornare in pista, puntando questa volta a conquistare lo scranno regionale. Ancora ci sarebbe il sempre più nutrito gruppo che fa riferimento a Nello Fiore, supportato anche dal deputato Bonavitacola (indicato come possibile successore di De Luca a Palazzo di Città), attualmente tra i favoriti della lista salernitana del partito democratico. Poi Luca Cascone (assessore alla mobilità) che solo giovedì ha inaugurato un comitato elettorale pro De Luca, dove un tempo sorgeva la sede elettorale di Gianfranco Valiante. Poi in aula consiliare ci sarebbero stretti riferimenti che fanno capo a Tino Iannuzzi e Simone Valiante, i due deputati che certamente faranno scendere in campo propri candidati. Il tutto senza considerare la ricandidatura di Dario Barbirotti, attualmente componente del gruppo Centro democratico ma che potrebbe anche ritornare alla “casa madre” o quella di Enrico Coscioni, da qualche mese consigliere regionale dopo le dimissioni di Valiante, eletto sindaco di Baronissi. Insomma conti ed aspirazioni alla mano la ritirata di De Luca potrebbe rompere gli equilibri interni, bissando l’esperienza delle elezioni provinciali. Ma peggio potrebbe essere una rottura con il Pd. In questo caso davvero il terremoto politico potrebbe essere di enormi proporzioni.
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