di Erika Noschese
«Necessari nuovi strumenti antidumping per le Pmi, artigiani e commercianti». È la richiesta che l’europarlamentare del gruppo Ppe Forza Italia ha avanzato alla vicepresidente Dombrovskis in aula ieri a Strasburgo. «Oggi, se un imprenditore volesse promuovere un’inchiesta contro la scorrettezza commerciale cinese, dovrebbe rappresentare il 25% della produzione totale del prodotto realizzato dall’industria europea.Una percentuale impossibile da raggiungere per le Pmi – ha dichiarato l’europarlamentare Vuolo – Io e tanti imprenditori che ho portato a Bruxelles per parlare con i funzionari della Commissione europea, ci aspettiamo strumenti anti dumping più fruibili da Pmi artigiani e commercianti. Queste sono le decisioni che avvicinano l’Ue ai territori». Intanto, altro tema caldo affrontato nel Question Time le auto elettriche Cinesi: durante l’ultimo discorso sullo stato dell’Unione Europea, la Presidente Ursula Von Der Leyen ha reso nota un’indagine sulle auto elettriche cinesi. «La verità è che dovremmo prendere decisioni su quanto la Cina sistematicamente compie ai nostri danni, o meglio, ai danni dei nostri imprenditori – si legge nel Question Time – Sappiamo o no che esistono aiuti di stato che gli imprenditori cinesi ricevono e che sono finalizzati ad una esportazione a prezzi assolutamente non competitivi? E nel rispondere a questa domanda che l’Unione europea deve fare la differenza». Il riferimento è all’articolo 5 del Regolamento europeo 2016/1036. Secondo questo articolo, infatti, se un imprenditore volesse promuovere un’inchiesta antidumping, dovrebbe rappresentare il 25% della produzione totale del prodotto realizzato dall’industria europea, come già anticipato. «Una percentuale troppo alta, quasi impossibile da raggiungere per le Pmi. Capisco che il 25% sia un numero ponderato con l’Organizzazione Mondiale del Commercio, ma questo numero esclude proprio le fasce più esposte: le Piccole e Medie Imprese europee – emerge ancora – Io e tanti imprenditori che ho portato a Bruxelles per parlare con i funzionari della Commissione europea, ci aspettiamo strumenti anti dumping più fruibili da Pmi, artigiani e commercianti. Sono questi ad essere duramente colpiti dalla scorrettezza cinese. Se parliamo dei rapporti commerciali tra Cina ed Unione europea, partiamo dalla realtà dei fatti ed agiamo subito».
Perchè oggi molti hanno la bocca ma non il cervello ? forse perchè hanno sviluppato piu la capacità di
mangiare che quella di pensare ?