di Erika Noschese
e Arturo Calabrese
Sono terminate poco prima delle 18 di ieri le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale e rinvenuto lo scorso 10 agosto nel cantiere dell’ex Zuccherificio. Si tratta di una bomba d’aereo statunitense di 500 libbre, contenente una carica esplosiva di tritolo pari a circa 144,5 libbre, vale a dire oltre 65 chili, dunque di dimensioni maggiori rispetto a quella rinvenuta nel 2019 quando furono evacuate oltre 35mila. Un numero nettamente superiore a quello di ieri grazie ad una camera di espansione “ideata” dagli artificieri e sperimentata per la prima volta a Battipaglia per il disinnesco di un ordigno bellico fermo restando che la città non è nuova, purtroppo, a queste operazioni ma, anzi, si teme possano esserci altre bombe risalenti al conflitto bellico su tutto il territorio. Le operazioni, dirette dagli artificieri dell’Unità della Brigata bersaglieri “Garibaldi” del 21° Reggimento Genio Guastatori, hanno visto la massima partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati, ciascuno per i rispettivi profili di competenza: Provincia di Salerno, Sindaco del comune di Battipaglia, Questura di Salerno, Comando provinciale dei Carabinieri e Gruppo Forestale Carabinieri, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria, Protezione Civile e Genio Civile della Regione Campania, Anas, Asl Salerno, Croce Rossa Italiana, Rete Ferroviaria Italiana, Rete Gas Snam, Enel-Distribuzione, Acquedotto Asis e compagnie telefoniche Telecom Italia, Vodafone e Windtre. Per limitare l’eventuale impatto in caso di esplosione del reperto bellico e diminuire i disagi per la popolazione, il Genio Guastatori ha costruito una struttura di contenimento che ha consentito di ridurre il raggio di sgombero della popolazione da 1.282 a 352 metri, riducendo l’evacuazione a “soli” 3.500 cittadini.
Le operazioni di evacuazione
La macchina organizzativa è stata messa in moto alle 4 del mattino di ieri quando i volontari della protezione civile, forze dell’ordine e tutti gli enti coinvolti hanno iniziato a liberare le abitazioni, trasferendosi presso familiari o parenti non in zona rossa o presso la struttura di accoglienza dell’Istituto Ferrari che, tra le altre cose, era a lavoro anche per preparare la colazione e il pranzo per le persone in attesa di rientrare presso le loro abitazioni. Una organizzazione precisa dal punto di vista dell’accoglienza per garantire sicurezza a tutti i cittadini. Presenti presso l’istituto Ferrari medici, paramedici e infermieri per assisetere le cosiddette fasce deboli e il Comune ha messo a disposizione anche uno psicologo per offrire sostegno alle persone, agitate rispetto ad una domenica sicuramente anomala e lontani dalla loro abitazione. Sono stati individuati 15 soggetti fragili bisognosi di assistenza esterna di tipo sanitario, due dei quali sono stati trasportati in un ospedale del comune di Eboli. Una volta ultimato lo sgombero si è proceduto alla disattivazione di ogni attività e dei servizi e sotto-servizi relativi alle forniture di gas, elettriche e idriche, nonché l’interdizione di qualsivoglia percorso viario compreso nel raggio di sicurezza, oltre alla sospensione della linea ferroviaria.
L’attività di disinnesco
Le operazioni tecniche di foratura e “lisciviatura” della bomba, iniziate alle ore 9:02 di ieri, sono durate circa 9 ore e si sono articolate in 4 fasi principali che hanno visto il taglio del corpo della bomba per accedere all’esplosivo al suo interno, lo scioglimento della carica di tritolo, la distruzione dell’esplosivo per via pirica e la distruzione della spoletta in sito. L’intervento è stato portato a termine sul sito di rinvenimento, tenuto conto che si tratta di un ordigno a scoppio ritardato e per le sue caratteristiche non è trasportabile altrove in quanto dotato di spoletta non rimovibile. Surante le operazioni è stata predisposta, altresì, la presenza di un’autoambulanza medica, dedicata agli artificieri. La buona riuscita della bonifica è stata assicurata grazie alla sinergia istituzionale di tutte le componenti in campo che hanno consentito agli specialisti del 21° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito Italiano di porre in essere le complesse operazioni di competenza. L’impegno profuso dagli operatori EOD (Explosive Ordnance Disposal) continua ad essere, anno dopo anno, la conferma della costante presenza dell’Esercito sul territorio per la salvaguardia dell’incolumità pubblica.
«Un sincero grazie a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di oggi. Tutto è andato nel migliore dei modi. Il lavoro dei nostri uffici continua. È necessario liberare i locali occupati dell’istituto Ferrari che ha svolto un ruolo fondamentale come sempre in queste occasioni, e restituirli puliti e sanificati. Grazie al lavoro dell’Ufficio Tecnico, della Protezione Civile, dei volontari della Croce Rossa, della Polizia Municipale e Forze dell’Ordine tutto è ritornato nella norma e le tante persone allettate alle loro case. Il sindaco del comune di Battipaglia, dopo aver effettuato il censimento della popolazione da evacuare, ha predisposto, con specifica ordinanza, la pianificazione delle attività finalizzate allo sgombero e l’individuazione di un centro di prima accoglienza, per coloro che necessitassero di un ricovero, presso l’istituto scolastico “Ferrari”», ha dichiarato la sindaca Cecilia Francese presente al Coc presso la sede della protezione civile locale. Durante le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico la cosiddetta zona rossa è rimasta off limits con i varchi presidiati dalle forze dell’ordine e droni in funzione per prevenire un ipotetico sciacallaggio da parte di malintenzionati. Due i tentativi di far rientro presso la propria abitazione prima dell’ok giunto poi dalla prefettura ma immediatamente bloccati. Si tratta di un anziano che con l’auto, forse per semplice curiosità, si era avvicinato alla zona rossa e di una donna che chiedeva di far rientro a casa perchè di ritorno da una nottata in discoteca. Non sono mancati i disagi per i pendolari: molti utenti infatti non erano a conoscenza delle modifiche per il trasporto su ferro ma, come confermato anche dal presidente della commissione Trasporti in Regione Campania Luca Cascone, anche in questo caso la macchina organizzativa è andata avanti nel migliore dei modi per permettere agli utenti di raggiungere la destinazione finale.