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Home Salerno

Salerno, senza soldi non si cantano inni in Curva Nord dello stadio Arechi

Tommaso D'Angelo by Tommaso D'Angelo
18 Giugno 2023
in Salerno
Reading Time: 4 mins read
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Accese le luci dello stadio Arechi e dello stadio Lamberti in omaggio a Maradona
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di Alfonso Malangone*
La stampa ha diffuso la notizia del negativo esito dell’incontro in Prefettura per l’apertura della Curva Nord dello Stadio Arechi (fonti diverse). Così, sembra difficile che la struttura possa essere messa a disposizione dei tifosi per l’inizio del prossimo campionato, visto che si dovrà prima predisporre la parte dei Distinti da destinare agli ospiti, con relativo nuovo parcheggio esterno. Si comprende bene che sono lavori troppo impegnativi per essere portati a termine entro la data del 20 Agosto, giorno di avvio della nuova stagione. Eppure, sono mesi e mesi che si parla di questo, e da mesi e mesi sono state rilasciate rassicurazioni, almeno ‘a parole’, sull’apertura della campagna abbonamenti per la Nord da parte della Società.
A quanto si è letto, la giustificazione sarebbe esclusivamente tecnica: “non ci sono i tempi per fare quello che si deve fare”. E, se così fosse, non si potrebbe dire alcunché. Tuttavia, è ben noto che i tempi ci sono stati, forse anche sovrabbondanti rispetto alla necessità. E, quindi, la verità potrebbe essere ben diversa. Davvero.
Nei giorni scorsi, il Comune ha ulteriormente differito la delibera del Bilancio di Previsione relativo all’anno in corso approfittando dello slittamento al 31/07 prossimo della precedente scadenza, pure già prorogata, del 31/05 scorso (fonte: Gazzetta Ufficiale).
Questa facoltà è stata concessa dal Governo agli Enti Locali per agevolare l’elaborazione del documento nelle perduranti difficoltà generate dalla crisi economica e dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Ovviamente, è stata concessa una possibilità, non è stato imposto un obbligo. Cioè, nulla impedisce agli Enti di approvare il Preventivo prima del nuovo termine e nell’esclusivo loro interesse, visto che per il periodo dal 1° Gennaio alla data della delibera essi sono sottoposti alle limitazioni del regime dell’esercizio contabile provvisorio (fonte: Testo Unico Enti Locali, art. 163). In sintesi, e molto semplicemente, nel corso di questi mesi la gestione amministrativa deve avvenire nell’ambito degli stanziamenti di spesa dell’ultimo bilancio approvato e per obblighi derivanti da provvedimenti giurisdizionali, da tassative disposizioni di legge e per evitare danni patrimoniali certi e gravi. Nel corso dell’esercizio provvisorio non è consentito il ricorso all’indebitamento e possono essere impegnate solo spese correnti o per lavori pubblici di somma urgenza. In queste condizioni, e con le ristrettezze di una situazione finanziaria ‘pesante’, condizionata dall’obbligo di ripianamento del Disavanzo di € 162,3 milioni con una rata in scadenza a fine anno di € 18.589.969,62, c’è poco da stare allegri. Anche perché si sa che, se dovesse mancare questo risultato, sarà necessario aumentare l’imposizione per accrescere ulteriormente le Entrate. Lo prescrive il contratto Aiuti (fonte: art. 4/c).
Per tutto questo, le argomentazioni ‘tecniche’ appaiono fuorvianti, mentre ben più credibili sembrano quelle di natura finanziaria, soprattutto se si scorrono con cura le centinaia di pagine dei documenti che accompagnano il Consuntivo 2022 approvato il 30 Maggio scorso.
Infatti, leggendo l’elenco degli impegni assunti nel corso dell’anno, si nota che quasi tutte le spese destinate allo Stadio Arechi sono state cancellate sotto la dizione ‘variazioni in diminuzione’. In particolare, si tratta di: € 852.702,94 per adeguamento sicurezza e lavori manutenzione; € 150.000,00 per acquisto gruppo elettrogeno; € 65.962,27 per impianto illuminazione/sonoro; € 8.686,16 per videosorveglianza; € 1.903,20 per collaudo tornelli; € 13.957,07 per direzione lavori sicurezza. In totale sono € 1,1 milioni. Ci sarebbe, poi, anche una ‘determina a contrarre’ per l’affidamento di lavori per € 249.062,73. E, farebbero € 1,3 milioni. Ovviamente, si fa salvo ogni errore, visto che sono voci estratte, tra migliaia, da ben 267 pagine di dettaglio.
E, allora, una domanda viene spontanea: “cosa ha impedito di eseguire queste opere in presenza di impegni assunti e, addirittura, di una determina per l’affidamento di parte di esse”? O, meglio: “quali urgenze ‘urgenti’ hanno impedito di eseguire lavori ripetutamente promessi”? E, infine: “perché i cittadini non debbono sapere la verità”? Sempre che sia questa, ovviamente. In ogni caso, sono gradite le smentite.
Ora, benché le somme sopra riportate possano ritenersi non diversamente utilizzabili in quanto contabilizzate, con molte altre, in un apposto fondo vincolato, appare chiaro che il regime contabile provvisorio non consente alcuna speranza. Se ne potrà parlare a Settembre, se tutto andrà bene e, cioè, se ci saranno le risorse necessarie. In merito, c’è da osservare che le recenti notizie di stampa sulla vicenda delle cartelle Soget alimentano fondati allarmi sulla possibilità di ‘voragini’ inattese nelle Entrate che, nasometricamente, potrebbero essere di qualche decina di milioni di euro (!). Salvo ogni errore. Non sono incoraggianti, al riguardo, gli esempi di altre opere in Città, come quelle del Parco del Mercatello, luogo desolante e desolato che doveva essere aperto per l’estate, e del corso V: Emanuele dove, dopo ripetute ‘false partenze’, adesso sono state addirittura riposizionate le piante, giusto per non perdere la faccia nei confronti dei turisti che si avventurano tra buche, fossi e ‘pezze’ di catrame. Proprio un corso da ‘pezze-nti’.
Se fosse vero che, in mancanza di soldi, non si possano ‘cantare le Messe’ nelle Chiese, allora non ci sarebbero molte speranze di sentire i cori dei tifosi dalla Curva Nord dell’Arechi. Non resta che farsene una ragione, pur dovendo sopportare, magari, un costo più elevato dei biglietti a causa della minore capienza di posti nello Stadio. Del resto, è difficile pensare di poter rientrare da un Disavanzo di € 162,3 milioni senza fare sacrifici aggiuntivi rispetto a quelli già imposti dall’aumento di tributi, fitti, canoni, mense scolastiche e trasporti. Non possiamo stupirci per la qualità della Città e la qualità della vita. Ci dobbiamo abituare, perché finiremo di pagare nel 2044. Per la sola colpa di avere dato fiducia. Salernitana, almeno salvaci tu!
*Ali per la Città

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Tommaso D'Angelo

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