"Salerno Sacra": valorizzare o monetizzare? - Le Cronache
Ultimora

“Salerno Sacra”: valorizzare o monetizzare?

“Salerno Sacra”: valorizzare o monetizzare?

di Olga Chieffi
Tutto pronto in cattedrale con totem ben allineati sulla sinistra delle due porte laterali della cattedrale di San Matteo per dar corpo al progetto di Salerno Sacra, ovvero la nuova organizzazione delle attività riguardanti l’accoglienza dei visitatori e i servizi loro offerti presso la Cattedrale di Salerno, il Museo Diocesano “San Matteo” e la Chiesa di San Giorgio, nell’ambito di “Salerno Sacra”, notizia venuta fuori già lo scorso settembre. Ieri mattina, infatti, presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno, l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi, il Presidente della Fondazione Alfano I, Don Antonio Montefusco e il Presidente dell’impresa sociale “Salerno Opera”, l’avvocato Daniela Andria, hanno illustrato gli obiettivi e i dettagli del nuovo piano di valorizzazione dei tre siti storici che prenderà il via stamane. Più che valorizzazione il termine ha da essere sostituito con monetizzazione, ovvero far fruttare il movimento turistico in città con pacchetti dedicati che sono stati illustrati dall’Arcivescovo S.E. Monsignor Bellandi: “L’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno possiede circa 200 edifici sacri (tra Parrocchie, Rettorie e Santuari).
Con i fondi dell’otto per mille, la Diocesi riesce a malapena, ogni anno, ad aiutare solo alcune parrocchie, i cui immobili versano in situazioni particolarmente gravi e che richiedono urgentemente degli interventi di manutenzione straordinaria. Molti edifici storici di grande pregio storico-culturale, che tuttavia non svolgono una funzione liturgica ordinaria – e mi riferisco particolarmente ad alcune chiese del centro storico quali Santa Maria de Lama, Sant’Andrea de Lavina, San Giorgio, San Pietro in Vinculis – rischiano di non avere i fondi necessari per un’adeguata manutenzione. Inoltre, la cura di alcune di esse, compresa l’apertura al pubblico, è lasciata alla buona volontà del rettore o di realtà che non possono tuttavia garantire una adeguata fruizione ai numerosi visitatori che desidererebbero accedervi. La stessa Cattedrale, che necessita di una continua manutenzione ordinaria e talvolta di alcuni interventi straordinari o di miglioramento nelle attrezzature (ad esempio un nuovo impianto di illuminazione o una cura delle molte opere d’arte presenti), rischia di non avere i fondi sufficienti per ovviare a tali necessità.
Come Chiesa ci troviamo impegnati a favorire questo processo di valorizzazione dei tesori culturali di nostra pertinenza e, tuttavia, questo risulta possibile solo attraverso anche un implemento delle risorse economiche, implemento che non può venire solo dalle offerte dei fedeli, ma che ci porta a dover necessariamente chiedere, d’ora in avanti, ai turisti e ai visitatori provenienti da altre Diocesi, il prezzo di un biglietto”.
“Assicurato l’accesso libero e gratuito alle chiese, per tutti, per le celebrazioni liturgiche o la preghiera personale e mantenendo sempre libero e gratuito l’accesso alla nostra Cattedrale e alla Cripta di San Matteo per tutti i fedeli della nostra Arcidiocesi, chiedere che venga pagato un biglietto, come del resto avviene nella grande maggioranza delle città, anche europee, riteniamo possa aiutare a rendere i nostri luoghi così ricchi di storia e di bellezza artistica maggiormente fruibili da tutti, in ampi orari (rispettando tuttavia gli orari delle celebrazioni), con garanzie di sicurezza e usufruendo di audioguide che aiutino ad entrare nella natura specifica dell’opera d’arte che stanno visitando”, ha aggiunto l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.
Pacchetti e mini-tour a 10 euro con riduzioni under 18 e over 65 e ingressi omaggio per i piccolissimi, e mini percorsi dedicati in particolare per i crocieristi con poco tempo, ma il prezziario più importante non è stato rivelato, ovvero quello per organizzare un diciottesimo nel quadriportico del Museo diocesano, come è già avvenuto, o conferenze, concerti, seminari, con prezzi attualmente impossibili da affrontare per piccole associazioni culturali, che spaziano dai 500 euro di una saletta del Museo Diocesano, in progressione armonica ascendente, per dirla con un termine musicale, sino all’atrio del Duomo. Siti, questi, che immaginiamo incomincino a monetizzare congruamente con Salerno Letteratura il cui calendario prevede eventi dappertutto e in particolare nell’atrio della cattedrale.
Da cittadini la richiesta è certamente di trasparenza assoluta sull’uso e sui costi d’affitto e servizi offerti dalla Salerno Opera, in particolare nel corso degli eventi particolari che verranno ospitati nel tempio di Pomona e al Museo Diocesano.