Marco Centanni: “Sono rimasti pochi i negozi storici di Salerno” - Le Cronache
Salerno

Marco Centanni: “Sono rimasti pochi i negozi storici di Salerno”

Marco Centanni: “Sono rimasti pochi i negozi storici di Salerno”

di Jacopo Tafuri
Marco Centanni, persona simpatica e sempre disponibile, è uno dei commercianti storici della città di Salerno e, nello specifico, di Via del Carmine; l’attività nasce nel 1930 con il padre ed in seguito, con i fratelli, prosegue fino ad oggi, vestendo per novantatrè anni i salernitani che, nel suo negozio, vengono accolti con la cordialità e la preparazione nel settore che, da sempre, lo contraddistinguono.
Il vostro è un esercizio storico della città, si sono susseguite due generazioni, cosa è cambiato nella città?
“ In città è cambiato moltissimo: è cambiato il mondo del commercio, sono cambiati i negozi, si è abbassata molto la qualità a discapito del gusto; sono rimasti pochi negozi storici, forse per contarli bastano le dita di una mano, mi verrebbe da dire che “tutto è cambiato in peggio” ma, come suol dirsi, “i cambiamenti sono cambiamenti” per cui basta affermare che la città è cambiata molto!”
Come sono cambiati i gusti dei salernitani, ci sono richieste specifiche, c’è una ricerca dei dettagli o siamo tutti sempre più simili?
“ Siamo tutti più simili perché inevitabilmente i social condizionano tutto, il gusto ha sopperito la qualità: le persone non essendo più in grado di valutare la qualità del prodotto, condizionate dal sistema, preferiscono omologarsi sfoggiando il marchio di grido.”
Con i vostri figli proseguirà l’attività o Salerno è destinata, in un futuro il più lontano possibile, a vedere una nuova e diversa insegna all’ingresso?
“ Le mie figlie hanno, fortunatamente, preferito studiare: una insegna mentre l’altra, con una laurea nel settore moda, vive a Milano e lavora in una azienda del settore per cui ha studiato.
Nessuna delle due ha voluto proseguire una attività nella quale i margini di guadagno si sono ridotti eccessivamente; nel settore la Grande Distribuzione, i grandi Centri Commerciali, le grandi catene di marchi conosciuti ma non di grande qualità hanno prodotto quanto è sotto gli occhi di tutti, tra qualche anno, parafrasando una espressione solitamente utilizzata per altro “appenderemo la tabella al chiodo” .”
I Centri Commerciali e la Grande Distribuzione rappresentano, quindi, una seria concorrenza?
“ Per quanto riguarda la mia attività no, questo perché vendono altri prodotti: chi vuole la qualità deve recarsi presso i negozi come il nostro, dove i prodotti hanno un giusto rapporto prezzo-qualità, i Centri Commerciali sono una attrattiva per chi, recandovisi, si trova al coperto in inverno e trova refrigerio in estate, inoltre se prima la concorrenza avveniva tra negozi,oggi la stessa concorrenza avviene tra queste grosse realtà; nel tempo si vede che queste strutture aprono e chiudono proponendo sempre gli stessi marchi, i soliti quattro o cinque “Brands”, i negozianti che volessero aprire un punto all’interno di tali strutture sarebbero inevitabilmente costretti a chiudere.”
Cosa direste ad un giovane che intende aprire un negozio come il vostro, come vedete il futuro per questo tipo di attività?
“ Io faccio parte di quella scuola di pensiero che ritiene che i giovani, con un sogno o con la passione per un determinato settore, devono perseguire le proprie idee e le proprie aspirazioni anche in questo ambito lavorativo, l’importante è non entrare in commercio solo per il profitto, altrimenti c’è il rischio di perdere di vista la professionalità, l’onestà, la correttezza, la specificità; questo credo sia un lavoro che si può ancora fare, anche perché non riesco ad immaginare città vuote e prive di negozi, e la sola esistenza dei centri commerciali.”