Museo dello Sbarco, la Regione chiede anche novemila euro di arretrati. L'appello di Oddati - Le Cronache
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Museo dello Sbarco, la Regione chiede anche novemila euro di arretrati. L’appello di Oddati

Museo dello Sbarco, la Regione chiede anche novemila euro di arretrati. L’appello di Oddati

di Erika Noschese
Novemila euro: a tanto ammonta la cifra che la Regione Campania ha chiesto al presidente dell’associazione Parco della Memoria della Campania, presieduto dal professor Nicola Oddati per il locale Aula Magna concesso in uso. In sostanza, si tratta degli spazi che accoglie oggi il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale, ideato dai fondatori dell’Associazione nel 2012 e inaugurato il 28 settembre 2013, ospitante la collezione di reperti e documenti d’archivio, fotografie, riguardanti il periodo storico della Seconda Guerra Mondiale. Pochi giorni fa, infatti, dalla direzione generale per le risorse strumentali di Palazzo Santa Lucia è giunto il sollecito di pagamento a firma della dirigente di Staff 91 Anna Martinoli: “Con contratto stipulato in data 28 settembre 2012 veniva concessa in uso all’associazione Parco della Memoria della Campania l’Aula Magna del fabbricato A del complesso di via Generale Clark per la durata di anni 1, prorogabile per ulteriori anni 1 -si legge nella missiva – Atteso che, a tutt’oggi, l’immobile risulta ancora nelle disponibilità di codesta associazione, si comunica che, da verifiche contabili eseguite, risulta un debito di 9.020,16 euro per indennità di occupazione non corrisposte a tutto il 2023”. Come se non bastasse, la dirigente evidenzia che l’immobile “oggi è occupato senza titolo e che qualora codesta associazione sia ancora intenzionata a detenerlo è necessario procedere alla regolarizzazione di tale occupazione mediante stipula di un nuovo contratto”. «Non abbiamo finanziamenti, causa pandemia siamo stati chiusi due anni e non abbiamo potuto pagare alla Regione il fitto di oltre 9mila euro che noi non abbiamo», ha dichiarato il professore Nicola Oddati, costretto a lanciare una raccolta fondi (intestata all’Ass.ne Parco Della Memoria Della Campania IBAN IT63Y0306915216100000011726 Banca INTESA SANPAOLO SPA CAUSALE: Contributo per il Museo). «Abbiamo tanti sostenitori, soprattutto tramite i nostri canali social ed è a loro che ci siamo rivolti, chiedendo loro di darci una mano perché non abbiamo questi fondi, non abbiamo la possibilità di pagare – ha aggiunto il presidente dell’associazione – Da parte di tutti promesse incredibili ma non abbiamo ricevuto mai nulla, siamo in una situazione precaria perché all’interno del Museo ci piove, nel senso che si è rotta la copertura, avevano ipotizzato il trasferimento del Catasto tanto che avevano iniziato gli interventi di riqualificazione ma, finiti i soldi, tutto è fermo al palo». Il museo dello Sbarco ha dovuto rinunciare, per volontà della Regione Campania, allo spazio esterno: «ritengo sia una situazione concentrata nei nostri confronti, non si spiega altrimenti perché all’esterno avevamo spazi divenuti aree di cantiere con rifiuti. È una situazione assurda», ha aggiunto il professor Oddati evidenziando che il Museo ha visite continue da parte delle scolaresche e di turisti stranieri «che vengono appositamente da noi, non per visitare la città e sono io ad invitarli a visitare il capoluogo. Parliamo di persone che raggiungono Salerno appositamente per noi, un targer particolare al quale non vogliamo rinunciare ed è chiaro anche dalla risonanza nazionale che otteniamo, ospitando anche eventi di ogni genere». Il Museo dello Sbarco è particolarmente seguito anche attraverso i canali social, a partire da facebook, superato solo dal Giardino della Minerva. «Noi stiamo lavorando per le celebrazioni relative all’ottantesimo anniversario, stiamo collaborando con l’istituto Luce e il ministero dei Beni Culturali con filmati americani che ha recuperato l’istituto – ha aggiunto Oddati – Stiamo lavorando a nostre spese, a stento andiamo avanti e non possiamo stare aperti perchè non abbiamo la possibilità di pagare qualcuno». Il professore Nicola Oddati non risparmia attacchi all’amministrazione comunale: «Il Comune? E’ solo un’identità fisica a livello di edificio, nonostante la crisi concedono finanziamenti incredibili ai loro amici ma noi abbiamo la colpa di aver sempre detto la nostra – ha attaccato – Parliamo di un sindaco ectoplasma, mi spiace dirlo perchè lo conosco da sempre ma devo constatare che lui risponde agli ordini diretti del suo “capo” senza riuscire ad imporsi; non capisce che De Luca lo sta utilizzando per tornare a guidare il Comune, sta preparando la sua campagna elettorale». E poi l’appello alla cittadinanza a contribuire alla raccolta fondi per poter pagare gli arretrati. «Ci hanno imposto anche un nuovo contratto ma anche in questo caso non abbiamo la disponibilità economica per far fronte alla richiesta avanzata dal nostro “padrone di casa” e purtroppo se andiamo avanti così il Museo è davvero a rischio chiusura, non ci sono le condizioni per tenere aperta questa struttura, andrebbe valorizzata e non penalizzata come invece sta accadendo».