CasaPound: noi solo uno striscione, la vera intimidazione è la loro - Le Cronache
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CasaPound: noi solo uno striscione, la vera intimidazione è la loro

CasaPound: noi solo uno striscione, la vera intimidazione è la loro

“​Apprendiamo con stupore le reazioni di questi due giorni di ​Anpi, Cgil, Arcigay e tutte le sigle coinvolte nella vicenda, supportate anche dal P​d​, dopo la nostra protesta di venerdì sera sotto la sede della ​Cgil di via Manzo a SALERNO.​ Protesta che, come testimoniano foto e video, non è stata altro che la lettura di un comunicato e l’affissione di uno striscione, in prima serata, alla luce del sole e a volti scoperti, come nostro solito​”. Lo scrive Casapound Campania in una nota sulla vicenda relativa alla presentazione del libro “Controstoria della Resistenza” di Tommaso Indelli, pubblicato dalla casa editrice Altaforte, prevista lo scorso 31 maggio in una libreria di SALERNO e annullata a seguito delle forti critiche espresse da organizzazioni sindacali e associazioni locali. Casapound ha poi esposto uno striscione davanti alla sede della Cgil salernitana con la scritta “Anpi, Cgil, Arcigay etc., paura dei libri?”, gesto al quale la Cgil Campania e SALERNO ha controrisposto parlando di “intimidazioni. Secondo gli attivisti di Casapound “è paradossale che questi signori urlino all’atto intimidatorio, visto che la nostra è stata solo una legittima e civile risposta in seguito all’unica vera intimidazione di questa vicenda, ovvero il folle comunicato stampa in stile mafioso (che oggi provano a far passare come una semplice nota di dissenso) con cui i suddetti paladini della democrazia hanno invitato la cittadinanza al boicottaggio della libreria se solo avesse ospitato l’autore di un libro che a loro non piace.​ Invitiamo tutti a cercarlo in rete e a leggerlo per giudicare, non sarà difficile capire perché il titolare della libreria impaurito ha immediatamente deciso di negare l’evento.​ Chi da sempre si auto-erge a detentore della verità assoluta e a difensore della libertà di pensiero e della cultura, ha preferito la censura e le minacce piuttosto che presentarsi all’evento pubblico per un confronto; conosciamo bene il loro modus operandi e la loro antica arte di gettare fango su chi non si piega ai loro diktat democratici.​ ​Abbiamo letto e sentito in questi due giorni cose farneticanti anche circa un nostro assalto alla​Cgil a Roma, evento al quale non eravamo presenti, o di sfilate con​’​simboli nazisti​’​ ai cortei del 7 luglio per Carlo Falvella, caduto ucciso da un odio politico di cui sono ancora portatori, cortei sempre svoltisi nella più totale tranquillità e che ancora oggi dimostrano la nostra etica e il nostro saper essere civili.​ Invitiamo i signori​ – conclude la nota -​ a non rilasciare più dichiarazioni del genere, altrimenti saremo costretti ad agire per vie legali, e soprattutto ad accettare le regole del gioco democratico e a presentarsi ai contraddittori piuttosto che censurare per paura dei libri​”.