Scafati al ballottaggio, Pasquale Aliberti: "Una campagna elettorale intensa e violenta, speravo in qualcosa di diverso" - Le Cronache
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Scafati al ballottaggio, Pasquale Aliberti: “Una campagna elettorale intensa e violenta, speravo in qualcosa di diverso”

Scafati al ballottaggio, Pasquale Aliberti: “Una campagna elettorale intensa e violenta, speravo in qualcosa di diverso”

Di Erika Noschese
È tempo di resa dei conti per Pasquale Aliberti, candidato sindaco espressione del centrodestra ad eccezione di Fratelli d’Italia che, dopo la sconfitta al primo turno, ha scelto di fare un passo indietro senza alcun sostegno ad uno dei due candidati ancora in corsa. “Siamo fiduciosi, faremo grandi cose per la città”, ha dichiarato Aliberti.
Pasquale Aliberti, ultime ore di campagna elettorale prima del tanto atteso appuntamento di domenica. Come è stata questa campagna elettorale last minute?
“Intensa, violenta e aggressiva. Avrei sperato in una campagna elettorale all’insegna del rispetto, dei programmi, del confronto su un’idea di Città. Purtroppo non è stata come speravo e come era prevedibile, il nostro ottimo risultato al primo turno ha determinato un “tutti contro uno”, compagni di accozzaglia nonostante il minuto prima ne avessero dette di ogni gli uni agli altri”.
Da un lato c’è lei, da solo, dall’altro il suo diretto competitor con il sostegno dei due candidati sindaci. Una sfida difficile…
“Difficile è stato solo spiegare ai miei figli perché nonostante la mia fedina penale sia immacolata, nonostante i cittadini chiedessero una campagna elettorale serena, fondata sui programmi e sul confronto hanno dovuto ancora ascoltare sui social, sui palchi e su ogni mezzo di comunicazione attacchi verbali violenti sul loro papà piuttosto che ragionare sulle cose da farsi per Scafati”.
Fratelli d’Italia ha scelto di non sostenere nessuno in questo secondo turno. Si aspettava il sostegno dell’ex sindaco?
“Gli attriti, in questi anni nel centrodestra a Scafati sono stati sempre profondi. Abbiamo la responsabilità di riunire il centrodestra ma dopo le elezioni altrimenti la gente non capirebbe…deve essere un obiettivo da raggiungere sui temi della città, un impegno di chi ha ruoli di responsabilità a livello locale e non solo”.
Se dovesse essere eletto sindaco, quale sarà il suo primo atto?
“La prima delibera, tanto per iniziare, sarà la possibilità di fare il saldo e lo stralcio per i contribuenti perché ci sono persone che non hanno avuto la possibilità di poter pagare le imposte comunali e che vogliono pagare. Dobbiamo metterle in condizioni di poterlo fare anche alla luce e dei decreti del governo”.
Cosa manca alla città di Scafati? Da dove ripartire?
“Da subito approveremo il bilancio, poi riorganizzazione della macchina comunale, esternalizzazione dei servizi e delle strutture funzionali. Opereremo, inoltre, attraverso la valorizzazione del patrimonio comunale e dei fondi europei una rigenerazione urbana del centro e della periferia con asfalti, segnaletica orizzontale, verticale e arredo urbano. Ci occuperemo delle Politiche Sociali: bisogna aumentare la quota di compartecipazione del Fondo Unico di Ambito per dare risposte alle fasce sociali più deboli, in particolare ai disabili, agli anziani ma anche ai giovani con la creazione di spazi funzionali, culturali e non solo. C’è tanto da fare…”.
Appello al voto: perché votare lei?
“Al primo turno i cittadini hanno premiato me e la mia squadra facendoci raggiungere il 41% dei voti. Un segnale forte che ha spaventato il mio competitor fino a stringere un’alleanza con chi fino a quel momento lo aveva aggredito verbalmente, solo per abbattere l’uomo Pasquale Aliberti. Io, continuo a fare il mio percorso, cercando il consenso fra i cittadini, dialogando con loro e raccontando la mia idea di Città. Il sentimento è positivo rispetto alla mia proposta e ai ricordi di quanto già fatto in passato. Siamo una grande squadra, insieme faremo cose meravigliose per Scafati, il governo è con noi, ci è amico e ci sostiene. Pertanto chiedo l’appoggio di tutti i cittadini che hanno un sogno di rinascita, che sentono di appartenere alla parte moderata e libera”.